mercoledì 17 dicembre 2008

Marco Panascìa

Jam session eccezionale per gli appassionati di jazz. Mercoledì 17 dicembre l'Associazione Dr.Jazz ospita nei propri locali di via Vespucci a Pisa il grande contrabbassista Marco Panascìa.
Panascìa è un bassista, compositore e didatta che vive a New York. La sua competenza in molte situazioni e contesti musicali differenti, uniti alla sua indiscutibile abilità gli hanno procurato lusinghieri elogi negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone.
Dopo aver vinto il primo premio al Concorso Internazionale per Contrabbasso Jazz ad Edimburgo in Scozia, Panascìa si trasferisce negli Stati Uniti nel 1999 e consegue una laurea (summa cum laude) al prestigioso Berklee College of Music di Boston, che gli conferisce un totale di sei borse di studio e premi di distinzione, tra i quali il Roy Haynes award, "per un eccezionale rendimento in performance".
In seguito, grazie ai suoi meriti artistici e strumentali, riceve una borsa di studio completa di 21.000 dollari annuali dalla famosissima Manhattan School of Music di New York, ove consegue il titolo post-laurea di Master of Music nel 2004.
Panascìa si distingue immediatamente nella "Grande Mela" come un indispensabile bassista e contrabbassista freelance, registrando con musicisti di fama mondiale da Roy Hargrove a Chris Botti, Greg Hutchinson, Lewis Nash, e
ha costruito un curriculum di primissimo livello.
Ha suonato, infatti, col grande Gary Burton, coi pianisti Herbie Hancock, Aaron Goldberg, i cantanti Bobby McFerrin, Dianne Reeves, i batteristi Peter Erskine, Lewis Nash, Greg Hutchinson, Rodney Green, Alex Acuna, Ben Dixon, Terri Lyne Carrington, i sassofonisti Joe Lovano, Dave Liebman, i trombettisti Roy Hargrove, Chris Botti, Wallace Roney, Terence Blanchard, ed il bassista Christian Mc Bride.
Marco Panascìa è endorser ufficiale per gli amplificatori Markbass, i bassi elettrici Mike Lull Custom, le corde per contrabbasso Thomastik-Infeld, gli archi in fibra di carbonio Codabow, e viaggia in tour con un contrabbasso portatile Czech-Ease di David Gage.
Per l'occasione, Panascìa si presenta con due giovanissimi musicisti toscani: il pianista Alessandro Lanzone talento in rapidissima ascesa e il batterista Stefano Tamborrino che si è fatto già apprezzare dagli addetti ai lavori.
Il concerto - jam avrà inizio alle 21:15. I musicisti sono invitati a partecipare.

venerdì 12 dicembre 2008

Lynn Drury

Lynn Drury, giovane e talentuosa cantante americana, ambasciatrice della musica del profondo sud degli USA è la protagonista del concerto di venerdì 12 dicembre, alle ore 22:15, nei locali dell'Associazione Dr. Jazz di Pisa, via Vespucci 10.
È di scena il fiume, il leggendario Mississippi e le musiche che ha ispirato, le storie e i misteri che sempre ha accompagnato. È il Mississippi di New Orleans, uno dei più importanti centri mondiali della musica, incontro di culture, fucina di idee e proposte, la città e il fiume assurti a rango di mito dei musicisti e degli appassionati di tutto il mondo.
Nessuno può veramente chiamarsi fuori da questa corrente. Questo connubio vincente ha coinvolto tutta la musica, in tutto il mondo: il jazz, il country, il blues, il gospel, il rock. Da qui sono partite influenze musicali a 360 gradi . Questo ha significato e significa il leggendario binomio Mississippi - New Orleans.
Lynn Drury ha respirato a pieni polmoni quell'aria e i suoi modi espressivi, il suo lamento potente, il suo canto sensuale sono stati paragonati a stelle di prima grandezza come Lucinda Williams, Bonnie Raitt, Rickie Lee Jones, Janis Joplin e perfino a Norah Jones.
Ma questa ragazza del Mississippi sta ci sta mettendo del suo per soffiare aria nuova nella scena musicale di New Orleans, per convincere e conquistare fans con uno stile tutto suo.
La sua musica miscela il suono funky di New Orleans e le radici country delle sue origini rurali, dando vita a un sound di difficile classificazione. Quello che è certo è che Lynn non passa inosservata. Nel 2004 ha vinto il premio come migliore cantante emergente, nel referendum della prestigiosa rivista "Offbeat", riferimento del "Louisiana sound". Questa stessa rivista aveva indicato l'anno precedente, il terzo disco di Lynn: "Spun", come una delle migliori realizzazioni del 2003.
Il talento compositivo di questa artista è evidente nel suo materiale originale, che passa da toni drammatici a toni allegri con la stessa rapidità con cui questo succede nella vita.
Per l'occasione la cantante e chitarrista statunitense sarà accompagnata dalla chitarra di Roberto Luti, che a New Orleans ha suonato per oltre 10 anni, e dalla solida base ritmica composta dal bassista Simone Luti e dal batterista Daniele Paoletti. Un'occasione per respirare la musica diversa del profondo sud degli Stati Uniti.

venerdì 5 dicembre 2008

Gianna Cerchier

Venerdì 5 dicembre alle ore 22:15, nella propria sede di Via Vespucci 10 a Pisa, l'Associazione Dr.Jazz propone una serata all'insegna della musica nera. La grande musica rhythm & blues e soul sarà proposta dalla voce di Gianna Cerchier, cantante di indiscusso valore e di grande esperienza.
La Cerchier, veneziana di nascita e toscana d'adozione, intraprende giovanissima la professione di cantante, esibendosi sia con gruppi di rock-blues, sia in formazioni ridotte (in duo o trio) proponendo classici brani di jazz, bossanova, swing, pop, etc. nei club del Veneto, Lombardia, Austria e Cecoslovacchia.
Dal 1987 collabora in sala d'incisione per produzioni di dance-music e jingles pubblicitari per le reti Fininvest e Rai.
L'esperienza professionale viene arricchita da importanti collaborazioni: infatti, lavora per un lungo periodo come vocalist in studio e dal vivo con i principalei artisti italiani (Raf, Fabrizio De Andre', Enrico Ruggeri, Massimo Bubola, Franco Mussida, Pooh, etc.), in particolare con Francesco Baccini - dal 1988 al 1992 - col quale si e' esibita in oltre 120 concerti, (tra cui il prestigioso Montreaux jazz festival e il Premio Tenco). Partecipa a popolari trasmissioni TV ("Fantastico", "Festivalbar", "Telemike", "Serata d'onore", "Ricomincio da 2", "Domenica in", "Viva Colombo", "Radio Carolina", etc), video clip, sigle (sigla del festival di SanRemo "Mamma dammi i soldi"), etc.
Dopo anni di gavetta in cui affina i suoi mezzi espressivi, si dedica al suo primo grande amore: la musica nera e, più precisamente il rhythm & blues e la soul music, proponendosi, accompagnata dai toscanissimi "Leonard goodies & the Dixie jam band", con un repertorio di covers di grandi classici da Janis Joplin a Tina Turner fino ad Aretha Franklin. Con questa formazione, oltre all'attività concertistica, partecipa anche ai principali festival blues italiani (Nave Blues Festival, Pistoia Blues, e altri ancora).
Nel '98 inizia un'attivita' discografica in ambito pop-dance con l'uscita (prima in Francia poi in europa, Italia compresa) del singolo "Wake me up" , seguito dal secondo "This is my world" e dall'album omonimo.
Gianna continua quest'avventura anche come autrice, scrive testi e musiche dei suoi pezzi, sempre in inglese e sempre con piu' "soul"!
Il concerto la vedrà accompagnata da una band d'eccezione, formata dalla premiata ditta Boni Pacini, rispettivamente chitarra e sax dei Blue Gadjo (gruppo ben noto agli appassionati di blues) e dalla sezione ritmica composta dal basso di Andrea Fruzzetti e la solidissima batteria di Carmine Bloisi.
Un concerto di eccezionale impatto, per una serata all'insegna del ritmo.

venerdì 28 novembre 2008

Jacopo Martini Trio

La sera di venerdì 28 novembre, alle ore 22:15, nei locali dell'Associazione Dr. Jazz (Via Vespucci 10 a Pisa) si rinnova l'appuntamento con la musica di qualità. Ospite della serata il trio di Jacopo Martini, che mette in scena la sua passione per le musiche di Django Reinhardt e, più in generale, per il jazz derivato dalla cultura zingara manouche, di cui Reinhardt fu l'indiscusso alfiere, il più importante e rappresentativo musicista di questa preziosa e ricchissima tradizione.
Ricordiamo che Martini fu già ospite dell'Associazione, per la presentazione della sua prima fatica discografica: "I nuvoli", un connubio perfetto tra la tradizione zingara dei Manouche e le nuove sonorità mediterranee che il musicista fiorentino tanto ama. Un progetto, prettamente Gipsy, si colorava infatti di boleri e milonghe, di blues, swing e walzer il tutto avvolto dal profumo inebriante di quella Francia lontana degli anni '30, che ancora oggi vive nei dischi e nelle note dei grandi appassionati.
Dopo l'uscita dell'album "I nuvoli" (2005), Jacopo Martini torna nella nostra città per presentarci il suo secondo lavoro discografico. La forte passione del musicista fiorentino per lo stile di Django Reinhardt e per il jazz Manouche, continua a influenzare fortemente lo stile del trio e la forma delle sue composizioni originali.
Nel corso della sua carriera artistica, Martini ha collaborato, sia in Italia che all'estero, con musicisti jazz italiani e stranieri fra i quali spiccano i nomi di Enrico Rava, Lee Konitz, Tino Tracanna, Tiziana Ghiglioni, Franco Cerri e non possono mancare collaborazioni con importanti nomi della musica jazz manouche come Lollo Meier, Matcho Winterstein ed Andy Aitchinson.
Ha all'attivo registrazioni radiofoniche e dirette nel programma RadioRai "Fahreneit – Il Terzo Anello".
E' stato ospite in prestigiosi festival come il Festival Django Reinhardt di Torino (nella sua II edizione), all' Expo 2004 di Genova e al Festival Jazz di Bolzano.
La sua musica, fatta di tradizioni europee e contaminazioni etniche ha avuto finora un lodevole riscontro da parte della critica nazionale ed internazionale, come la famosa rivista francese Etudes Tziganes che ha parlato di Martini come uno dei più originali evocatori della tradizione gitana apparsi degli ultimi anni, affiancandolo a nomi come Angelo Debarre ed Andreas Oberg. La sezione ritmica del trio è affidata alle mani esperte di Nicola Vernuccio, contrabbassista di grande e indiscussa capacità e alla presenza del chitarrista Tommaso Papini, a cui sarà affidata la tessitura del tappeto sonoro su cui le note di Martini si muoveranno per ricreare fascinose atmosfere dal sapore retrò.
Un concerto di grande impatto e godibilità, per una serata diversa.

venerdì 21 novembre 2008

Space Invaders

Serata di ottimo jazz negli storici locali dell'Associazione Dr.Jazz, in via Vespucci 10 a Pisa. Venerdì 21 novembre alle 22:15 sarà protagonista l'esibizione del trio Santarnecchi Onori Tamborrino.
Franco Santarnecchi è un polistrumentista assai conosciuto nell'ambiente jazzistico per il suo eclettismo, per la disinvoltura con cui riesce a fare propri gli stili più svariati e a integrarsi con facilità in qualsiasi tipo di formazione. Questa prestigiosa attitudine, unita alla familiarità con cui riesce a confrontarsi con i generi musicali più disparati, fanno di lui un collaboratore assai ricercato da artisti di musica jazz e musica pop. I suoi fraseggi pianistici e la padronanza della tastiera elettronica, l'espressione musicale estesa e ampliata alla ricerca timbrica, oltre che a quella melodica, ne fanno un musicista di rara creatività che riesce a offrire sempre performances di grande gradevolezza.
Riccardo Onori è un virtuoso della chitarra, strumento a cui si è avvicinato giovanissimo e che non ha più lasciato. Forma con Santarnecchi un sodalizio che dura da anni e con lui condivide la rara capacità di sfruttare i temi proposti per plasmare una propria interpretazione che non è mai fine a sé stessa. Quando è necessario, svolge con disinvoltura il ruolo di gregario, tessendo un solido tappeto che fa da supporto all'espressione degli altri musicisti. Passa con disinvoltura al ruolo di protagonista, con fraseggi sempre adeguati alla dinamica del brano in esecuzione, diventando in tal modo riferimento privilegiato di un dialogo musicale di rara efficacia.
Onori ha sviluppato negli anni uno stile personalissimo, con un ventaglio di sfumature degno dei grandi musicisti. Nelle sue improvvisazioni trovano spazio aspetti duri, che si alternano a momenti di grande spessore ritmico, che sfumano loro volta, in frasi musicali di grande impatto emotivo e melodico.
Stefano Tamborrino, giovanissimo e talentuoso batterista, completa la formazione. Tamborrino, nonostante l'età,è riuscito in pochissimi anni a diventare uno strumentista assai richiesto e molto attivo. Dotato di un'ottima tecnica, riesce a inserirsi con la personalità degna di un veterano, nei vari contesti in cui si trova coinvolto. Inoltre, le collaborazioni con importanti musicisti, lo hanno aiutato ad accrescere considerevolmente il proprio bagaglio di esperienza.
Il concerto propone una rivisitazione di classici del jazz, insieme brani di grandi autori di musica leggera, rivisitati nella personalissima chiave che questo trio riesce a imprimere a tutte le proprie esibizioni. Da non perdere.

venerdì 14 novembre 2008

Cocco Cantini

Una ghiotta occasione di ascoltare ospiti di grande prestigio, venerdì 14 novembre alle ore 22:15, nei locali di via Vespucci 10, dell'Associazione Dr.Jazz di Pisa. Tornano dopo qualche anno di assenza i componenti del quartetto jazz di Stefano "Cocco" Cantini, noto sassofonista toscano, di grandissimo spessore.
Stefano Cantini, "Cocco" come lo chiamano gli amici, ha cominciato lo studio della musica giovanissimo, nella banda di Follonica, sua città natale. Dopo il periodo formativo, il giovane Stefano ha da subito le idee chiare sul percorso che vorrà seguire: il suo strumento sarà il sassofono e la sua musica sarà il jazz.
Negli anni 70 è attivissimo nei concerti e nelle sale di registrazione con numerose formazioni jazz, diventando presto un "session-man" molto richiesto, sia nelle sale, che nei concerti e non solo da artisti di jazz.
Sono ormai numerosissimi i protagonisti della musica leggera coi quali Cantini ha collaborato: dal grandissimo Ray Charles, a Phil Collins, passando per Laura Pausini, Alejandro Sanz, Raf, Ivana Spagna, solo per citarne alcuni.
Ma anche il cinema e il teatro diventano campi d'azione in cui il nostro si distingue: nel 1986 vince il "Nastro d'Argento" al festival del cinema di Taormina, per la colonna sonora del film di Francesco Nuti "Stregati". Compone le musiche di scena per lavori teatrali di Giorgio Albertazzi, Davide Riondino e Paolo Hendel.
Il jazz resta comunque la grande passione della sua vita, che lo ha portato a collaborare, nel corso di anni di intenso lavoro, con nomi di primissimo piano del firmamento mondiale: da Chet Baker a Elvin Jones, da Billy Cobham a Cameron Brown ed altri. Numerose le collaborazioni anche con grandi artisti del jazz nostrano: Paolo Fresu, Enrico Rava, Roberto Gatto e tanti tanti altri.
Anche la produzione discografica riveste un ruolo importante, con la pubblicazione di lavori da solista e la partecipazione come ospite o collaboratore in lavori di Rava, Di Castri, Libens, fra gli altri.
Il concerto vedrà protagonista "Cocco" Cantini, affiancato da musicisti di primissimo livello, quali Francesco Maccianti al pianoforte, Paolo Ghetti al contrabbasso e Piero Borri alla batteria, per una serata di grande intensità musicale, che non mancherà di coinvolgere gli appassionati e chi si affaccia per la prima volta a questo genere musicale.

venerdì 24 ottobre 2008

Danielle Di Majo

Riprende la stagione concertistica proposta dall'Associazione Dr.Jazz, nei locali di via Vespucci 10 in Pisa. Dopo l'inaugurazione tenuta dalla Dinamitri Jazz Folklore, con un ottimo riscontro di pubblico, venerdì 24 ottobre alle 22:15, è la volta di un giovane talento del jazz italiano: Danielle Di Majo.
La sassofonista si è avvicinata giovanissima allo studio della musica, con l'ausilio della maestra Fippi. Nel 2000 intraprende lo studio del sassofono col maestro Quarta, per poi perfezionarsi con con Michel Audisso e Giancarlo Maurino.
I riconoscimenti cominciano ad arrivare in forma di borse di studio. Fra tutte da ricordare è quella della "clinic" curata dalla prestigiosissima Berkley School of Music di Boston. Non mancano i premi che le vengono conferiti nelle varie manifestazioni in cui la giovane musicista si affaccia.
Nel 2005 consegue il premio come Miglior Nuovo Talento Emergente al concorso Baronissi Jazz, mentre gli studi e il perfezionamento continuano con la frequnza di masters tenuti da Maurizio Giammarco, Rosario Giuliani, Bob Mintzer, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Giovanni Tommaso, Kenny Wheeler & Emanuele Cisi.
Cominciano le partecipazioni con varie orchestre: la Saint Louis Big Band diretta da Gianni Oddi, la Jazz Studio Big Band diretta da Mario Corvini, la Testaccio Art of Jazz diretta da Claudio Prado' , la Short's Monday Night Orquestra diretta da Marco Omicini, la V.G. Jazz Ensemble diretta da Roberto Spadoni & la Down Time Big Band diretta da Piero Quarta.

A questa attività si affiancano le collaborazioni con artisti di chiara fama: Stefano Benini, Nino De Rose, Zsolt Kovacs, Rita Marcotulli,Nicola Stilo, Giampaolo Ascolese, Giovanna Marini, George Garzone, Massimo Manzi,Giancarlo Maurino, John Ramsey, Roberto Spadoni, Patrizia Scascitelli e molti altri.
Attualmente è leader del "Danielle Di Majo Quintet" (Antonello Sorrentino: tromba; Francesco Diodati: chitarra; Riccardo Gola: contrabbasso; Ermanno Baron : batteria)
con cui scrive composizioni originali e ha registrato il primo CD "Chromatism" edito dalla "Philology".
Per l'occasione, la Di Majo sarà accompagnata alle tastiere e al pianoforte dall'eccellente polistrumentista Franco Santarnecchi, che riprende così la proficua collaborazione col Dr. Jazz, che nella scorsa stagione lo ha visto impegnato come supporto e co-leader a numerosi musicisti, sia talenti emergenti, che professionisti affermati.
Il solidissimo Renato Marcianò al basso e l'instancabile Renato Ughi alla batteria, costituiranno la solida base ritmica per le improvvisazioni dei due solisti.
Una serata di grande interesse per tutti gli amanti della musica.

mercoledì 8 ottobre 2008

Inaugurazione stagione 2008/09

Riprende l'attività nei locali dell'Associazione Dr.Jazz di Pisa, in via Vespucci 10. La stagione 2008 2009 si inaugura mercoledì prossimo, 8 ottobre alle 22:15 con una interessante jam session.L'Associazione è attiva da oltre 15 anni ed è impegnata da sempre nella proposizione e divulgazione della musica dal vivo. Nel lungo periodo di attività, il palco del Dr.Jazz ha visto esibirsi i nomi più importanti del panorama musicale jazzistico italiano, oltre ad alcuni illustrissimi ospiti stranieri, le cui performances di altissimo livello hanno richiamato il popolo degli appassionati e consentito agli amanti della musica, o più semplicemente ai curiosi, di avvicinarsi a questo genere musicale, spesso considerato, a torto, di difficile fruizione.La forma principe, con cui il jazz si esprime resta, comunque, la "jam-session", un evento in cui musicisti di diversa estrazione si incontrano e partecipano a una improvvisazione collettiva, su temi di standard universalmente noti.Per questo motivo anche quest'anno il primo passo della stagione musicale sarà una jam session, che come d'uso, sarà guidata dalla house-band, per l'occasione composta dal sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, musicista, compositore e referente della scuola di musica nata dalla collaborazione fra le Associazioni Axé e Dr.Jazz, Franco Santarnecchi, polistrumentista e compositore al pianoforte e tastiere, coadiuvati dall'instancabile dal maestro e compositore Renato Ughi alla batteria. I musicisti, i cantanti e gli appassionati sono invitati a partecipare.

sabato 10 maggio 2008

Bubble's Sound Orchestra

L'associazione Dr.Jazz è felice di ospitare venerdì 10 maggio, alle 22:30, presso i locali di Via Vespucci 10 a Pisa, il concerto inaugurale della tournée estiva della "Bubble's Sound Orchestra".
Il gruppo, che conta la bellezza di dieci elementi, è integralmente composto da musicisti toscani, tutti molto conosciuti nel circuito jazzistico e blues.
L'orchestra ripete la felice esperienza dello scorso anno, con cui si è proposta in vari spettacoli, in giro per l'Italia, incontrando sempre un grandissimo successo di pubblico.
La proposta musicale del concerto visita un repertorio molto variegato, che va dall'esecuzione di canzoni di grandi artisti (James Taylor, Barry White, Sting, Gino Vannelli Tower of Power) al rifacimento di qualche evergreen della musica jazz, senza tralasciare l'esplorazione di un territorio più propriamente "dance", con motivi di Earth Wind and Fire, Incognito e Al Jarreau, comunque, tutti brani che sono conosciutissimi dal grande pubblico.
Gli arrangiamenti sono quasi sempre fedeli alla stesura musicale originale del brano, in alcuni casi la band ha cucito una nuova originalissima veste, dalle caratteristiche "Soul" e "Funky", grazie agli interventi della sezione di fiati e alla solida base ritmica, che sostiene l'insieme con ritmi accattivanti, per un concerto interessante e divertente.
Presentiamo, infine, la formazione, i dieci musicisti di questo "gruppone", che si avvale delle voci accattivanti di Cristina Pantaleone e Matteo Becucci; della validissima sezione di fiati composta da
Alessio Bianchi alla tromba, Gigi Pellegrini al sax e Marcello Angeli al trombone; di una robustissima sezione ritmica con Pietro Bertilorenzi al basso elettrico, Franco "Barry" Nicoletti alle percussioni (e voce) e Renato Ughi alla batteria; chiudono l'ensemble il prezioso Andrea Lombardo alla chitarra e l'indiscutibile Piero Frassi al piano e alle tastiere.
Il suono pieno della Bubble's Sound Orchestra ci coinvolgerà in una serata di grande ritmo e puro divertimento.

venerdì 25 aprile 2008

Organic Groove

Sarà ancora blues. Stavolta contaminato da colorazioni funky, e soul. L'Associazione Dr.Jazz ospita per la serata di venerdì 25/04/08 il concerto di "Organic Groove", il gruppo composto da Luca Giovacchini alla chitarra, Matteo Sodini alla batteria e Paolo PeeWee Durante alle tastiere.
I tre musicisti si incontrano nell'autunno 1999 e subito individuano un obiettivo comune intorno al quale iniziano a lavorare: vogliono creare un contatto vitale ed energetico col pubblico; in breve, dare forma di spettacolo allo scambio sinergico che si crea tra musicisti e ascoltatori.
Da questo presupposto i tre cominciano a lavorare sul "sound" della band, avvalendosi delle diverse influenze che hanno caratterizzato lo stile di ciascuno di loro, cercando una sintesi che, pur rispettando la provenienza delle singole individualità, rispecchiasse lo spirito nuovo della formazione. La fonte di ispirazione è principalmente costituita dalla blackmusic: blues, soul, l'RnB, jazz e dal funky, che viene amalgamata con correnti più rock, più bianche; qualche rispettoso omaggio al suono dei Beatles, qualche ingrediente dal sapore europeo, finchè la magia non riesce.
Altro elemento di originalità in quel momento era il tipo di organico, che non includeva una chitarra basso (formazioni di questo genere sono ora più comuni). L'utilizzo dell'organo Hammond o del synth per eseguire le linee di basso crea una sonorità più singolare e inusuale, con degli illustri maestri a cui fare riferimento: Stevie Wonder, Herbie Hancock, Soulive, tanto per citarne solo alcuni.
Il repertorio selezionato e non comune, viene scelto in conformità con queste caratteristiche e comprende sia brani originali, che cover riprese e reinterpretate in chiave personalizzata. Si annoverano brani di hammondisti come l'inegualiato J. Smith, i grandissimo J. McDuff e J. McGriff, canzoni di maestri del R&B e del soul, tracui brillano James Brown e Maceo Parker; interessanti riproposizioni di brani dei "fab four": i Beatles e altro ancora.
Attendiamo con curiosità l'uscita del primo disco di Organic Groove, dal titolo "The Afriquette", nel convincimento che il gruppo riuscirà anche in questo lavoro a trasmettere le emozioni degli eventi "live", che oscillano tra la ricerca di sonorità raffinate, per dare vita ad atmosfere coinvolgenti, spesso interrotte bruscamente da esplosive, quanto improvvise pulsioni ritmiche, senza tralasciare di condire il tutto con un pizzico di psichedelia anni 60.
Dal 2007, il trio ha deciso di avvalersi di collaborazioni più o meno stabili con vari strumentisti, il cui contributo viene ad essere un arricchimento del sound originale di Organic Groove, pur non snaturandone l'originalità. Per questa occasione i tre saranno coadiuvati dall'eclettico sassofonista Cris Pacini.
"Ci piace creare della musica sul momento, in base ai nostri stati d'animo e alle nostre esperienze musicali, ci piace stare liberi sul palco e sfruttare ogni tipo di suono." Hanno dichiarato i tre musicisti in occasione di un recente incontro. Siamo certi che anche stavolta riusciranno a lanciare un incantesimo di coinvolgente divertimento, che è peculiarità dei loro spettacoli.

venerdì 18 aprile 2008

Dinamitri Jazz Folklore

L'Africa ritorna protagonista, sia come musa ispiratrice di ottima musica, che come riferimento e linfa vitale di ogni musicista moderno. L'Associazione Dr.Jazz è lietissima di ospitare il ritorno di Dinamitri Jazz Folklore, venerdì 18 aprile alle ore 22:30, nei locali di via Vespucci 10. Dicevamo l'Africa, perché questo sarà il leit-motiv della serata. Il continente nero ha influenzato pesantemente tutta la musica moderna in generale e il jazz e la "black music" in particolare. La riscoperta metodica di queste radici, l'approfondimento consapevole dei ritmi tribali semplici e complessi allo stesso tempo, lo studio dei canti con andamento ciclico che gran parte di noi ha imparato a riconoscere grazie al cinema che ci ha raccontato l'avventura e la tragedia della schiavitù dei neri.Tutto questo e altro ancora, è oggetto della ricerca e della produzione di questa band. Avevamo assistito al concerto della Dinamitri Jazz Folklore lo scorso mese di novembre, nel momento in cui il gruppo, ospite negli studi della RAI, si preparava a incidere i brani per la sua terza fatica discografica: "Akedengue suite". L'eccellente prova durante la trasmissione di Pino Saulo, "Battiti", ha generato molto materiale originale e di grande interesse. Il prodotto finale, il disco, vedrà la luce solo nel prossimo autunno, e siamo certi, sulle base delle anticipazioni che abbiamo ascoltato, che sarà un lavoro di grandissimo spessore, certamente all'altezza di "Folklore in black" e "Congo evidence", prime due ottime prove della band.Non scopriamo oggi che gli spettacoli di Dinamitri Jazz Folklore costituiscono sempre un evento di grandissimo impatto emotivo. Le atmosfere create sono sempre in bilico tra la suggestiva natura selvaggia dell'Africa e la dura, ma affascinante jungla metropolitana americana, quasi a voler sottolineare le affinità che accomunano questi due mondi, in apparenza lontanissimi tra loro, ma così vicini nelle caratteristiche fondamentali dello sforzo di ogni essere umano per sopravvivere e migliorarsi.Autori, interpreti di questo viaggio saranno il compositore Dimitri Grechi Espinoza al sax contralto, che curerà anche il coordinamento musicale; al suo fianco l'instancabile Beppe Scardino eccellente sax baritono che si alterna con massima disinvoltura dalle parti prettamente ritmiche a quelle solistiche, sempre con grande effetto; Gabrio Baldacci poliedrico chitarrista, che abbina all'ottima tecnica, una particolare attitudine nella ricerca dei suoni, Emanuele Parrini violinista che abbiamo visto confrontarsi e affermarsi con successo nel circuito jazzistico collaborando con grandi nomi del jazz nostrano e non; Paolo PeeWee Durante "la mano sinistra del blues" curerà l'organo Hammond, che costituirà, unitamente ai due percussionisti, il tappeto ritmico-armonico su cui la band si muoverà; infine i due sciamani del ritmo: Simone Padovani alle percussioni e Andrea Melani alla batteria, condivideranno con PeeWee Durante la responsabilità della creazione e del sostegno di tutta l'ossatura ritmica della serata.Anche stavolta, il fascino metropolitano della savana riuscirà a catturare il nostro interesse e la nostra attenzione con un evento eccezionale e dei protagonisti musicali di cui sentiremo parlare (bene) ancora a lungo.

venerdì 11 aprile 2008

Pisorno Jazztet

La serata di venerdì 11/04/08, alle ore 22:30, sarà caratterizzata da un evento particolare, tornainfatti a esibirsi nei locali dell'Associazione Dr.Jazz, Federico Bertelli e Pisorno Jazztet. Bertelli inizia a suonare l'armonica diatonica nel 1987 facendosi le ossa con i vari gruppi blues in un'intensa attività dal vivo, fra cui la band The Serious Fun dell'affermatissimo chitarrista blues, Nick Becattini.
Lo studio dell'armonica cromatica viene svolto da assoluto autodidatta, ascoltando grandi virtuosi come Stevie Wonder e Toots Thielemans, ma soprattutto sassofonisti (C.Parker, A.Pepper, J.Coltrane e Sonny Stitt), e pianisti come B. Evans, Bud Powell ecc., che piano piano lo fanno avvicinare al jazz.
La passione per la musica lo induce a studiare con maggiore metodo e lo porta a partecipare, come studente, ai seminari estivi di jazz di Siena (dove si esibisce in concerto con l'orchestra laboratorio di B.Tommaso) e le Clinics del Berklee College of Music di Boston organizzati a Perugia nel periodo di UMBRIA JAZZ. Nel 1993/1994 frequenta la scuola di musica del C.A.M. di Scandicci (FI), come allievo del mai abbastanza compianto Luca Flores, con il quale poco tempo dopo suona due volte in concerto. Nel contempo entra a far parte della DUKE OF ABRUZZI BIG BAND diretta da A.Fabbri, con la quale si esibisce in vari teatri e auditorium della toscana (tra i quali il Teatro Studio di Scandicci, l'Auditorium Rodari di C.Bisenzio, il Palasport di Firenze con ospiti jazzisti d'eccezione come P.Fresu e M.Giammarco). Partecipa alla realizzazione della colonna sonora del film di Vanzina «Io No Spik Inglish» (con P.Villaggio). Nello stesso anno con il Jazz Quintet IRIDESCENTE è finalista all'Euro Jazz Festival di Oristano e al Summer Jazz Jazz Fest a Prato. Sempre con il suddetto quintetto, l'anno dopo registra un CD LIVE con ospite P.Fresu, al Jazz Fest di Pitigliano (GR). Nel gennaio del '96 inizia a studiare improvvisazione ed armonia, approfondendo così lo stile di jazz che ama di più, il «Be Bop». Nello stesso anno suona al BLUES CORNER di Bruxelles e frequenta i seminari estivi di WE LOVE JAZZ '96 a Genova con Benny Golson, Kenny Burrell, Ron Carter, Joe Chambers, ecc. e BERKLEE IN UMBRIA a Perugia, come allievo di Ray Santisi e Greg Badolato.
Frequenta i seminari invernali di jazz al C.P.M. di Siena come allievo di Marco Tamburini (già trombettista di RAF e JOVANOTTI) e Maurizio Giammarco. Segue inoltre alcuni workshop tenuti dal pianista E. Pieranunzi e di due grandi autorità del jazz mondiale il contrabbassista Palle Danielsson e il sassofonista soprano Dave Liebman con i quali si esibisce in performance live, come ospite. Nel '97 partecipa all' EUROPE JAZZ CONTEST di Overijse (Bruxelles). L'anno dopo registra con il pianista Stefano Bollani. Partecipa inoltre a delle Sessions di Barga Jazz, suonando con E. Pieranunzi, A. Kramer, M. Giammarco, M. Tamburini, N. Valiensi, P. Tonolo, S. Gibellini ed altri riscuotendo molti consensi. Partecipa al Mentana Jazz Festival (Roma), con il proprio trio, vincendo una borsa di studio per Berklee in Umbria. Nell'ultima edizione di Chicago Blues Festival ('99) e Umbria Jazz Festival '99 suona con la Band di Sugar Blue (al Rosa's Lounge di Chicago), e in Jam con Pat Metheny (al Celebrate di Perugia). Inoltre per oltre 6 anni, é docente alla Civica Scuola di Musica di Capannori (LU).
Lavora assiduamente al progetto ETNOCLASSIC, gruppo di musica etnica (con il quale si e sibisce in vari festival e importanti rassegne musicali) e partecipa al disco dal titolo del disco ZORONGO, edito dalla EMA Records, con Jenny Tommasi all'arpa e Federico Pietroni alla chitarra flamenca. Collabora con il «Vince Lateano Trio»in S.Francisco ed il viibrafonista Gerry Grosz.. In New York con P.D'Rivera e Randy Brecker. Di ritorno dagli states, nasce l'altro progetto, il più importante, a proprio nome: Wheel's Steps....(passi di ruote)....che metaforicamente da anche il titolo al disco....dove vi si possono trovare dalle composizioni originali, a be bop tunes come Daahoud (C. Brown), agli standards come Estate di B. Martino, ai latin originals come Mangueira di C. Buarque.

Compagni di viaggio di Bertelli saranno i "Pisorno Jazztet" composto da Gabrio Baldacci alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Daniele Paoletti alla batteria, e la straordinaria partecipazione di Leo Ravera al pianoforte per un'altra esperienza di grande musica sotto la guida di eccellenti musicisti.

venerdì 4 aprile 2008

John Henry Blues

Sarà Blues, di quello con la "B" maiuscola, di quello Buono. L'Associazione Dr.Jazz ospita per la sera di venerdì 4 aprile alle 22:30 la "John Henry Blues", band capitanata dal cantante e chitarrista statunitense John Henry, la cui carriera inizia all'eta' di 17 anni e dopo solo quattro anni intraprende già il suo primo tour mondiale, esibendosi in Corea, Giappone, Portogallo, Germania, Bahrain, Panama e Italia, dove si è stabilito da qualche anno.La sua formazione culturale cresce nel corso di importanti collaborazioni con grandi del Blues, come: Luther Allison, Louisiana Red, Buckwheat Zydeco, Michael Coleman, Katie Webster, Andy J. Forest, L.A. Jones e John Mooney.
Il blues di John Henry scorre naturale come il flusso del Mississippi, ora pigro ed inoffensivo, ora travolgente ed instancabile e racconta le storie tipiche della black music, i cui protagonisti sono persone comuni, come John stesso.
Nato in Alabama a Tuskegee, Henry è cresciuto alla preziosa scuola di Memphis nel Tennessee.
Sembra trascorsa un'era geologica dai tempi mitici della musica che nasceva e scorreva lungo il fiume Mississippi, da Memphis a New Orleans e certamente la Route 66 non viene più percorsa a piedi, come ai tempi gloriosi del leggendario Robert Johnson e tanti altri come lui, ma i pericolosissimi incroci (crossroads), sono gli stessi di allora, tendono le stesse trappole e narrano le stessestorie d'amore, violenza e solitudine, drammi, tragedie e commedie del profondo Sud degli Stati Uniti.
John Henry è figlio della più recente generazione di quella terra tormentata e vivace, di cui ha appreso l'essenza più profonda, assimilandola in modo così totale da consentirgli di trasmettere a noi Europei la genuina cultura musicale del blues.
"The Blues Is Alright" - ama cantare questo artista americano - e certamente le sue serate creano come per incanto una specie di calda fratellanza tra il pubblico: tutto è bello in quei momenti, mentre assieme ci si diverte a rispondere ai frequenti "call & answer", o quando si accompagna il ritmo con il battito delle mani, unendosi al coro frenetico dell'intera audience.Non c'è miglior biglietto da visita per John Henry della frequenza con cui gli stessi spettatori tornano ai suoi concerti, passandosi la voce e facendo aumentare ogni giorno di più il numero dei suoi appassionati.
Per l'occasione, il bluesman si avvarrà della collaborazione di eccellenti musicisti e bluesmen toscani, peraltro assai noti al nostro pubblico, come Paolo PeeWee Durante alla tastiera, Cris Pacini al sax, Renato Marcianò al basso e Matteo Sodini alla batteria.
Un evento di grande spessore e ottimo livello, per un viaggio nella cultura nera degli Stati Uniti.

venerdì 21 marzo 2008

Link XII

L'Associazione Dr. Jazz è lieta di ospitare la sera di venerdì 21/03 il graditissimo ritorno di Enrico Rosa e Vince Bramanti, due chitarristi alla guida del gruppo Link XII, che tanto successo ebbero nella nostra città, nell'esibizione del 2006 .Link XII è un gruppo che esiste dal 2005, frutto dell'incontro fra due virtuosi della chitarra, con caratteristiche assai diverse fra loro, che fin dal primo momento hanno percepito la forza espressiva che questo connubio avrebbe potuto creare. Un breve profilo ci aiuterà a meglio comprendere le peculiarità di questi artisti.Vince Bramanti da Pietrasanta,figlio d'arte,inizia giovanissimo l'attivita' musicale di chitarrista indirizzando i propri studi nell'ambito del Jazz-Rock e del Funk. Si perfeziona presso il CPM di Milano seguendo i corsi di Maurizio Colonna e Franco Mussida.dal 1998 al 2000 inzia a far parte della band X-JAM,con la quale compone il disco WAKE UP,partecipando a numerosi festivals italiani ed europei di rock-blues. Parallelamente partecipa sia in trio che in quartetto alla realizzazione di un progetto di musica sperimentale proponendosi con il suo gruppo CITY GARDEN dal 1995,con il quale si cimenta in arrangiamenti del tutto originali di brani dei Police, Stevie Wonder, Prince, Herbie Hancock, Miles Davis. Si dedica inoltre alla realizzazione di progetti discografici soul, pop e funky,collaborando con artisti di fama internazionale come TULLIO DE PISCOPO,TONY ESPOSITO,ROSSANA CASALE,ELISA,L'AURA,LINDA WESLEY,KARL POTTER,JAMES THOMPSON,PIPPO GUARNERA,DANNA LEESE ROUTH ed altri.Collabora inoltre come musicista in vari programmi televisivi tra i quali (diretta RAI 1 con Tullio De Piscopo nel 2000,"Insabbiati" RAI2 nel 2004 condotto da Barbara Chiappini e Fabrizio Rocca). Nel 2005 conosce ENRICO ROSA,chitarrista di fama internazionale,tra i due nasce da subito un'ottima intesa per sensibilita' e linguaggio musicale al punto che insieme danno origine ad un progetto gia' definito (…jazzy in a rock world) formando i LINK XII. Con questo ensemble esce con un disco di brani originali: BACK HOME (2006), composizioni di Bramanti-Rosa di stampo jazzy, ma vissute in un mondo rock,disco che lo portera' a partecipare a festivals internazionali tra i piu' significativi. Da diversi anni svolge attivita' didattica presso la Modern Academy Pentagramma di Pisa come insegnaEnrico Rosa, livornese di nascita, danese di adozione, è un virtuoso della chitarra che grazie alla sua versatilitá esplora continuamente vasti campi musicali. Turnista in studio,compositore ed arrangiatore, in Italia e Danimarca dal 1971. Nel 1973 fondò il gruppo Campo di Marte, considerato oggi una pietra miliare del rock progressivo Italiano. In Italia, dal 1972 al 1978 chitarrista per Gianni e Marcella Bella,unitamente a numerose produzioni per la CBS e UA lavorando in studio e "live"con Ares Tavolazzi, Giulio Capiozzo, Demetrio Stratos, Tullio De Piscopo ecc. Alla fine degli anni Settanta Enrico si trasferisce definitivamente in Danimarca dove comincia a fare concerti da solo con chitarra classica, fondendo la musica classica e quella ritmica, per mezzo dell'utilizzo di una nuova tecnica della mano destra sviluppata nei 60, che combina l'uso del plettro e delle dita. In Danimarca, nel campo del Jazz, ha dato concerti da solo e con i grandi del Jazz Scandinavo e Americano con base in Danimarca, inoltre con l'Orchestra Sinfonica di Odense con Sarah Brightman e l'incisione delle musiche di Ron Goodwin. Nel 2002 ROSÆ, con sua moglie Eva, incide Classico Atipico: Musica di Händel e Vivaldi con nuovo adattamento per flauto dolce e parti per chitarra completamente create da Enrico armonizzando ed in parte riscrivendo il basso continuo; anche composizioni di Enrico Rosa fanno parte del CD. Nell' Ottobre del 2002 Enrico Rosa & Ferdinando Argenti (pianista di Chet Baker,Lee Konitz ecc.) incidono a Boston una produzione Jazz: To the old Friendship distribuita nel 2003 con Eva Rosa come ospite solista su due tracce. Nel 2003 Enrico ricostituisce il Campo di Marte al festival "On the road" di Pelago dove viene inciso un nuovo Live CD Concerto Zero. Nel 2006 ROSÆ Chamber Prog "The Incredible Journey" e Jazz "Back Home" con Link XII. Enrico Rosa ha insegnato in Conservatori ed Istituti Musicali dal 1979 ed è stato parte dello sviluppo e realizzazione del Conservatorio Ritmico Danese unitamente ai corsi preparatori MGK in Danimarca ed é autore di diversi testi di insegnamento. I due chitarristi saranno coadiuvati da una base ritmica di tutto rispetto,composta dal bravissimo Antonello Solinas al basso e dal capacissimo Michele Leonardi alla batteria. Insomma, un concerto appassionante, fatto di buona, ottima musica, nelle mani di quattro abili strumentisti, abituati a misurarsi con atmosfere sempre gradevoli, con uno standard strumentale ed espressivo di altissima qualità.

venerdì 7 marzo 2008

"Hammond Revenge"

Un quartetto di elevatissimo livello, per una serata di grande musica. L'Associazione Dr.Jazz propone, venerdì 7 marzo alle 22.30, lo spettacolo "Hammond Revenge!", una rivisitazione di grandi standards della musica jazz, alternati a composizioni di Lou Donaldson che, nei primi anni 60, ha contribuito alla diffusione del suono abbinato di chitarra, organo Hammond e batteria, col contributo di musicisti del calibro di Jimmy Smith e Jack Mc Duff.
Questo particolare tipo di formazione strumentale, per il suo caratteristico impatto sonoro, ha avuto seguaci in tutti i generi, dal blues al pop, al R & B, fra tutti ricordiamo Booker T & the MG's che impose questo suono all'attenzione della grande massa.
La serata sarà condotta dal sassofonista Alberto Benicchi, dal chitarrista Sandro Gibellini, dal tastierista Alberto Marsico insieme al batterista Stefano "brushman" Bagnoli. Cerchiamo di tracciare un breve profilo di questi eccellenti artisti.
Alberto Benicchi (sax alto) , musicista carrarese, che vanta due diplomi al Conservatorio, di cui uno in "Musica jazz" ha studiato con Jesse Davis ed ha collaborato con musicisti di fama internazionale del calibro di Gianni Basso, Andrea Pozza, Luciano Milanese, Bobby Durham, Sangoma Everett. Inoltre ha aperto i concerti di Enrico Rava, Maria Pia De Vito e Danilo Rea. Molto attivo anche nella musica pop, ha fatto parte delle formazioni di Zucchero, Alex Britti, Andrea Bocelli, Luisa Corna e Maurizio Vandelli. Ha militato per due anni nell'orchestra "Città Lirica" al festival pucciniano di Torre del Lago.
Alberto Marsico (organo Hammond) non ha bisogno di presentazioni, è considerato uno dei più grandi "hammondisti" europei, un musicista che ha fatto apprezzare il proprio talento in tutto il mondo, avendo occasione di esibirsi nei cinque continenti. La sua scheda di collaborazione è fittissima di nomi di levatura mondiale, rammentiamo solo: Tino Gonzales, Ron Ringwood, Jimmy Witherspoon, Alvin Queen, Jesse Davis.
La chitarra di Sandro Gibellini è nota a livello internazionale già dagli anni '80, quando l'artista entrò a far parte della Big Band della RAI, da lì al quartetto di Tullio De Piscopo con cui è partito alla conquista dell'America, suonando da New York a Cuba con Kenny Barron, Ronnie Cuber e tanti altri grandi nomi del jazz statunitense.
Stefano "brushman" Bagnoli è un batterista di solidissima formazione, che ha già suonato al fianco di Alberto Benicchi e Gianni Basso, e ha lavorato con i più rappresentativi esponenti del jazz nazionale e internazionale come Benny Golson, Cedar Walton, Dado Moroni, il quartetto di Francesco Cafiso e il "Devil" quartet di Paolo Fresu.
Con musicisti di questo livello non possiamo che aspettarci una serata di grande levatura e forte intensità emotiva, come ci conferma il considerevole successo di pubblico e critica che questo spettacolo sta riscuotendo in tutta Italia.

venerdì 29 febbraio 2008

Blues!

Serata dedicata alla musica blues venerdì 29 febbraio alle 22.30. L'Associazione Dr.Jazz ospita un interessante progetto dal titolo "Blues!". Sarà di scena il gruppo composto dal sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, dal chitarrista Gabrio Baldacci, dalla contrabbassista Silvia Bolognesi e dal batterista Daniele Paoletti, i musicisti proporranno una selezione di brani originali, ispirati a standards di blues molto noti.Fil rouge del percorso musicale sarà la rivisitazione delle forme musicali che hanno preso nuova linfa da questo genere originario dell'Africa, che arrivò in America con le navi cariche di schiavi che provenivano dal continente nero. Molti degli stili della musica popolare moderna derivano o sono stati fortemente influenzati dal blues, dal ragtime e dallo spiritual, che pur avendo origini molto diverse tra loro, si sono spesso adattati ai rispettivi stilemi. Da questo nucleo musicale originario, ritroviamo aspetti prettamente blues nel jazz, nel rhythm and blues, nel rock and roll, per finire nel moderno hip-hop e più in generale nella musica pop.Grechi Espinoza, oltre a essere un musicista molto attivo, è da sempre appassionato dell'Africa e delle culture che dal quel continente si sono irradiate nel mondo. E' fondatore dell'Associazione Axé, che si occupa in particolare proprio di questo argomento e che gli ha consentito di dare concretezza ai suoi studi, con l'ausilio di musicisti di eccellente livello. La sua ricerca culturale lo ha portato ad approfondire, seppure prediligendo il punto di vista musicale, le varie influenze che il retaggio africano ha avuto nel nostro mondo.Uno dei risultati di questa ricerca è il programma musicale di quello che sarà un concerto sicuramente coinvolgente, ricco di atmosfere esotiche, sospeso fra tradizione e modernità, con alcune sorprese che il musicista non ci ha voluto anticipare. Comunque una serata di ottima musica.

venerdì 22 febbraio 2008

Swing Pistols & Friends

"Swing manouche dopo la terza birra" è il titolo dello spettacolo che l'Associazione Dr. Jazz ospiterà il prossimo 22 febbraio nei propri locali alle ore 22.30. Protagonisti della serata sono "Swing Pistols & Friends", dove "Swing Pistols" sono il duo chitarristico formato da Luca Giovacchini e Leo Boni…ovvero «la strana coppia» della musica swing, due chitarristi dotati di grande talento e molteplici interessi musicali.
Con l'indispensabile ricorso ad un effervescente "sense of humour", i due hanno ideato uno show, che è il mezzo per ripercorrere e reinventare un secolo di musica, partendo da brani ragtime, swing e blues, per arrivare, passo dopo passo, fino a Django Reinhardt e Freddy King.
Leo Boni è musicista che non ha bisogno di presentazioni, tanto è ben conosciuto dagli appassionati. Eclettico, istrionico, curioso, sempre pronto ad avventurarsi in territori diversi, che spaziano dal blues al soul, dal R & B allo swing. Chitarrista di ottima tecnica ed eccellente intrattenitore, artista che come pochi riesce a stabilire subito il contatto divertito e divertente col pubblico, grazie alla prontezza di spirito che lo contraddistingue e alla simpatia che gli è propria. Le collaborazioni di Boni sono innumerevoli, così come sono molteplici i progetti musicali che lo vedono ora protagonista, ora comprimario. Ricordiamo fra tutti lo spettacolo "Thinking Ray", che ha presentato con grandissimo successo nella scorsa stagione alla guida dei "Greenbacks".
Luca Giovacchini ha alle spalle un'importante formazione classica. Da sempre amante e cultore della musica afroamericana dal '91 ha collaborato con numerose Blues Band, fra cui quella del pianista "Piano C. Reed", con cui partecipa al "Maxweel street blues festival" di Chicago. Fa parte del "Maurizio Geri Swingtet" con cui incide alcuni dischi.
Sotto la direzione di Bruno Tommaso, partecipa insieme alla Big Band di Barga Jazz, di cui successivamente diverrà membro ufficiale, alla prima nazionale del concerto sacro di Duke Ellington ("The Sacred Concert") al teatro dei Differenti di Barga. Si esibisce sul palco dell' Urbino Jazz Festival, insieme a Vinicio Capossela & Kocani Orkestar di Macedonia.
I suoi interessi sconfinano anche nella musica "leggera": con il cantautore Marco Panattoni vince la 6° edizione del prestigioso Premio Ciampi (Livorno); con la cantante Michela Lombardi incide il disco "Small day tomorrow" uscito per l'etichetta Philology; col trio Organic Groove, accompagna con successo la cantante Micol Barsanti, giovane promessa della musica leggera italiana, prodotta dalla Soleluna, etichetta del funambolico Jovanotti.
All'attività di musicista, Giovacchini affianca quella dell'insegnamento presso varie scuole di musica, fra cui quella nata dalla collaborazione fra l'Associazione Dr.Jazz e l'Associazione Axé.
I due componenti gli "Swing Pistols" saranno accompagnati dai "Friends", che per l'occasione sono: l'ottimo Nicola Vernuccio, contrabbassista solido e preparato, dotato di accentuata sensibilità, che lo rende compagno ideale per queste scorribande nel patrimonio musicale "zingaro"; insieme a Vernuccio completa la base ritmica il bravissimo percussionista e batterista Matteo Sodini, musicista dal carattere deciso, sempre attento e pronto a seguire in modo incisivo il flusso musicale ora con forza, ora con delicatezza, come abbiamo avuto modo di apprezzare in occasione della Sua partecipazione al quartetto di "Thinking Ray".
Insomma, "Swing manouche dopo la terza birra" si prospetta come uno spettacolo divertente e piacevole, aperto ad emozioni e allegria, che Boni e soci sapranno certamente alimentare con la loro verve. Non mancherà, com'è proprio della migliore tradizione "manouche", qualche momento di struggente romanticismo, anche se il ruolo di protagonista principale sarà inevitabilmente affidato al ritmo insistente dello "Swing".

venerdì 15 febbraio 2008

Gigi Cifarelli

Evento delle grandi occasioni, venerdì 15 febbraio alle ore 22.30. L'Associazione Dr.Jazz è lietissima di ospitare il trio di uno dei più grandi musicisti italiani: il chitarrista Gigi Cifarelli. Questo artista è conosciuto dal grande pubblico per aver collaborato con Renato Zero, Tullio De Piscopo, Carlo Marrale (Matia Bazar) e soprattutto, con Mina e Massimiliano Pani e per aver partecipato a diverse trasmissioni televisive accompagnando artisti come Joe Cocker, Paul Young, Sam Moore, ed altri. Cifarelli gode di grande popolarità anche tra gli appassionati di jazz per i suoi dischi e per le sue collaborazioni e jam-sessions con grandi jazzisti come: Chick Corea, Sam Rivers, Jack De Johnette, Mark Murphy, Delmar Brown, Cameron Brown, Billy Hart, Charles Tolliver, Jimmy Owens, Ursula Kukjack, Tony Scott, Enrico Rava e Franco Ambrosetti, ambedue presenti nel suo album del 1992 "Kitcken Blues" realizzato con la partecipazione di altri importanti musicisti italiani come Alfredo Golino, Patrizio Fariselli (Area), Antonio Faraò, Christian Meyer, Demo Morselli, Massimo Colombo e Paolino Dalla Porta.
Cifarelli si avvicina alla chitarra da bambino, ma solo a 23 anni decide di applicarsi con metodo alla sua passione e comincia a preparare gli esami per il Conservatorio, studiando con F. Daccò. Nel frattempo insegna musica nelle scuole medie e comincia a suonare jazz in diverse formazioni, fino all'incontro con Alberto Radius, che produce il suo primo album "Coca & Rhum" (1985) .
L'anno successivo è quello in cui abbraccia definitivamente la carriera musicale ed è un'escalation impressionante: tour con Tullio De Piscopo, con cui alterna esperienze di musica leggera e jazz; tour col grandissimo organista inglese Brian Auger, in compagnia con Julius Farmer al basso e Alfredo Golino alla batteria. Ingaggio con "Bush Rock", formazione di Delmar Brown.
L'incontro con Angela Baggi porta alla nascita di un gruppo e risveglia in lui la passione per il canto. Ne conseguono nuovi stimoli e nuove composizioni dedicate in gran parte alla sua partner, quindi torna ad incidere con la DDD (precedente etichetta di Eros Ramazzotti) e realizza "Kitchen Blues", un disco che vende più di 10 mila copie; un successo inatteso, considerata la scarsa attenzione che in Italia si dedica a questi generi musicali.
L'album lo vede esordire anche come cantante, compositore ed arrangiatore. Viene recensito da svariate riviste di settore che definiscono l'artista "un autentico fuoriclasse della chitarra con grandi doti di compositore, arrangiatore e cantante". Aldilà del successo riscosso in ambito prettamente jazzistico, va sottolineato che Cifarelli riesce ad esprimersi in diversi generi musicali, pur mantenendo, come costante caratteristica, un forte sapore blues.
Alcuni critici lo hanno definito "un jazzista che segue una linea aperta a tutte le influenze e che, in virtù di questo, può riuscire ad avvicinare molti giovani al linguaggio jazz".
Pur possedendo uno stile ed un tocco assolutamente personale, in Gigi Cifarelli sono evidenti le influenze di due grandi maestri: Wes Montgomery, al quale dedica in Kitchen Blues un brano dal titolo "Letter to Wes" e George Benson con cui ha avuto diverse frequentazioni e a cui ha dedicato il brano "Ben...sonata", inciso in "Coca & Rhum".
L'occasione di un concerto a Torino, determina l'incontro con Marcel Dadi, chitarrista di fama internazionale, che si innamora del suo stile e della sua classe. Lo stesso anno Dadi lo invita ad un grande meeting di chitarristi a Issoudan, in Francia. Il successo è immediato e i due si lasciano con la promessa di realizzare un album insieme.
Nel 1995 viene invitato a Patrimonio, in Corsica, dove ogni anno si tiene uno dei più importanti festival per chitarristi. Viene affiancato a musicisti come Robben Ford, Mike Stern, John Scofield, Philipe Caterine e Toots Thielemans raggiungendo, come meritava da tempo, un rilievo ed una dimensione internazionale.
La stampa francese lo definisce "super guitariste". La popolarità porta un nuovo invito al festival in cui suona con Bireli Lagrene, con cui continuerà la collaborazione suonando in Francia in duo o anche in trio con Philippe Catherine.
Dal 1997 viene inviato ogni anno al Festival Jazz di Sete sur la Mer (Francia) di cui diventa il "padrino" con partecipanti come Jack De Johnette, Christian Escoudè, Dedè Ceccarelli, Sylvan Luc e altri. Nel 1999 viene invitato al Festival Jazz di Cipro con Joe Zavwinul Sindacate e ancora con Jack De Johnette. Sempre nel 1999 esce il suo ultimo lavoro, il CD "With the eyes of a Child" per la BMG Ricordi, album realizzato insieme a Nicolò Fragile, musicista particolarmente caro a Gigi.
Negli ultimi anni ha collaborato ancora a qualche registrazione di musica leggera suonando con Daniele Silvestri, Maurizio Lauzi e Dirotta su Cuba. Collabora con Guitar Club e con molte strutture didattiche italiane e conduce un'intensa attività concertistica nei vari clubs italiani, dove ama suonare. Condividono con lui questa grande passione Niccolò Cattaneo alle tastiere e Antonio Fusco alla batteria. Certamente sarà una sera in cui avremo la Musica protagonista indiscussa, sulle note leggere e mai banali di un grande, grandissimo musicista.

venerdì 8 febbraio 2008

Fabio Morgera e I -Ton Project

Serata di grande jazz, venerdì 8 febbraio, alle 22.30, presso il locale dell'Associazione Dr.Jazz, a Pisa.
Accompagnato dal gruppo I-Ton Project, si esibirà uno dei trombettisti italiani di maggior spicco: Fabio Morgera.
Il grande musicista, che dal 1990 si è stabilito negli Stati Uniti, a New York, proporrà un repertorio di rivisitazione di standards, unitamente a sue composizioni.
Morgera, napoletano di nascita e fiorentino di adozione, si è avvicinato giovanissimo al suo strumento e ha avuto l'occasione di studiare con maestri di altissima levatura, quali Enrico Rava, Kenny Wheeler, Terence Blanchard. Nel 1985 si trasferisce a Los Angeles per studiare composizione e arrangiamento alla Dick Grove's School of Music. Due anni più tardi consegue il diploma a Los Angeles e si trasferisce a Boston per iscriversi al Berklee College of Music, che frequenta con profitto e dove approfondisce, con nuove metodiche, la sua ricerca musicale personale, apportando significativi cambiamenti all'espressività strumentale e acquisendo ulteriori preziose indicazioni che gli permettono di arricchire il suo personalissimo percorso musicale, che è caratterizzato da un modo di suonare unico.Come dicevamo, Morgera vive a New York, dove si esibisce regolarmente nei migliori jazz club, in cui si è rapidamente affermato, arrivando a collaborazioni di grande pregio sia con big band, come la "Village Vanguard Orchestra" e la "Mingus Orchestra", che sono state una delle chiavi per farsi conoscere nel circuito newyorchese, sia con artisti come Billy Hart, Geoff Keezer, Peter Washington, Leon Parker e Jesse Davis.
Un'altra importantissima collaborazione lo vede parte del "Groove Collective", formazione di primissimo piano, il cui pregio (o difetto secondo i detrattori) è quello di aprire le porte del jazz alle contaminazioni funky, hip-hop, latine, ottenendo un risultato che fornisce nuovo impulso a questo straordinario genere musicale, stimolando l'interesse e coinvolgendo anche fasce d'ascolto giovanili.
Alla multiforme capacità strumentale, il nostro unisce una spiccata attitudine compositiva, che lo ha portato a incidere sette dischi come titolare, fra i quali citiamo "Slick", "Colors" e "The voice within". La Sua produzione musicale passa dalla rivisitazione dello stile "hard bop" a un jazz più affine al funky, fino a coinvolgere musicisti rap e hip hop, come in "Be Hip" e "Jungle Jazz". Ma il nostro si contraddistingue anche per una curiosa particolarità: l'essersi scoperto talent scout. Suo il merito di avere dato spazio a giovani musicisti, nei quali aveva intravisto i numeri per un'affermazione internazionale, non stupisce, quindi, che nel suo disco "The voice within" troviamo un brano registrato nel 2000, in cui compare una giovanissima cantante che si chiama Nora Jones, con cui Morgera ha suonato in diverse occasioni, divenuta poi stella di prima grandezza del firmamento musicale mondiale.
Il gruppo I-Ton Project, formato da Franco Santarnecchi al pianoforte e tastiere, Riccardo Onori alla chitarra e Walter Paoli alla batteria, musicisti conosciutissimi dal pubblico degli appassionati, fornirà a Morgera l'indispensabile supporto per un'esibizione di altissimo livello. Un avvenimento da non mancare.

venerdì 1 febbraio 2008

Greenbacks

"Pensando a Ray atto secondo" ancora una volta sono protagonisti i colori e le atmosfere dell'America nera, in una serata di grande spettacolo, al seguito di un bravissimo artista italo-americano e del suo gruppo.Venerdì 1 febbraio alle 22.30 l'Associazione Dr.Jazz di Pisa ospita il graditissimo ritorno dei Greenbacks di Leo Boni, per il seguito dell'omaggio a Ray Charles che tanto successo ha meritatamente riscosso nello scorso anno. "Pensando a Ray" è uno spettacolo che rende omaggio a uno dei più geniali musicisti mai apparsi sulla scena mondiale: "the Genius" (appunto) Ray Charles, dedicato alla sua musica e in cui l'istrionismo della band ci accompagna, passo dopo passo, nei territori dell'espressività di questo grande, grandissimo della musica nera. Ma non basta, per questa occasione, il gruppo di questo bravissimo chitarrista ci propone un nuovo e ampliato viaggio nella musica blues e soul alla scoperta delle sue innumerevoli e preziose sfaccettature, partendo proprio da Ray Charles ed esplorando spazi che insieme alla musica di "the genius" hanno condiviso e plasmato i gusti di un'epoca. Parliamo di classici come: What'd I say, Mess Around, Mary Ann, Halleluja I love her so, ma anche brani di artisti come Louis Jordan, di Albert Collins, di Freddy King con l'aggiunta di qualche brano dal New Orleans Style.
La particolare voce di Leo, la sua chitarra parlante, la virtuosistica abilità dei suoi comprimari nel dare spessore alla struttura musicale di questo percorso multicolore, portano a scoprire con piacevolezza e facilità, l'enorme influenza che questa musica ha avuto in tutta la produzione artistica del nostro tempo, arricchendola di ritmo e colore, oltre che di melodie indimenticabili.E' risaputo che il palcoscenico può essere considerato l'ambiente naturale di Leo, è la dimensione in cui non si esprime solo il musicista, ma l'uomo di spettacolo, il cantante, l'intrattenitore dotato di grande prontezza di spirito, con l'innata abilità di riuscire sempre a coinvolgere e divertire il pubblico.Sulla carrozza dello spettacolo troviamo un fedele compagno di viaggio di Leo, il sassofonista, polistrumentista e compositore Cris Pacini, allievo del grande e mai abbastanza compianto Luca Flores. Session-man affermato, vanta collaborazioni con una schiera impressionante di artisti, fra i quali citiamo solo Terry Williams (batterista dei Dire Straits e Tina Turner), Richie Cole (sax alto di Buddy Rich, Dizzy Gillespie, Manhattan Transfer, Lee Konitz, Eddie Jefferson e Tom Waits), Lannie McMillian (sax di B.B.King).
Le tastiere saranno suonate da Paolo Peewee Durante, musicista di formazione classica , che inizia giovanissimo la sua esperienza professionale, dedicandosi, nel contempo, allo studio dei blues e del jazz. Sviluppa un'ottima sensibilità musicale e dimostra grande attitudine allo stile afroamericano, scoprendo attraverso lo studio di possedere una particolare predisposizione per il suono dell'organo Hammond. Apprende e approfondisce la tecnica di esecuzione dei bassi con la mano sinistra, che fa di lui una completa sezione ritmica. Suona stabilmente con Dinamitri Jazz Folklore e Organic Groove, oltre ad annoverare collaborazioni con musicisti di calibro, come Tony Scott, Lucky Peterson, Phil Guy Carey, Bell Lurrie Bell Peaches, Stanton Deitra Farr e Nick Becattini.La batteria e le percussioni saranno curate da Matteo Sodini, allievo, fra gli altri, di Agostino Marangolo. Musicista strutturato, con particolare propensione per la musica blues e soul, generi che gli sono più congeniali, anche Sodini ha nel suo bagaglio d'esperienze collaborazioni con grandi e famosi musicisti, ha infatti suonato con Jaime Dolce, Mick Abrahams (Jethro Tull) , John Noyce, Andrea Braido, Laura Fedele, Sax Gordon, Michael Allen e con i Traks di Rick Hutton.Con queste premesse, non possiamo che aspettarci una serata particolarmente piacevole, all'inseguimento ideale delle note che il chitarrista magico e la sua band spargeranno nell'aria per catturare la nostra immaginazione e farci trascorrere due ore di puro divertimento proponendo musiche e canzoni tra le più coinvolgenti e accattivanti della musica nera.

venerdì 25 gennaio 2008

Bex Zeppetella Henocq

Ci sono occasioni fortunate in cui tre grandissimi musicisti del panorama jazzistico europeo si riuniscono col solo scopo di regalare emozioni. L'evento di venerdì 25 gennaio, alle 22.30, può essere annoverato a ragion veduta fra queste opportunità. Ospiti dell'Associazione Dr.Jazz di Pisa sono i francesi Emmanuel Bex e Benjamin Henocq e il nostro Fabio Zeppetella. Una "all star band" i cui singoli componenti sono spesso coinvolti in innumerevoli attività artistiche sia solistiche che di collaborazione. Bex e Zeppetella hanno consolidato, nel corso del tempo, un sodalizio artistico che ha dato frutti eccellenti. L'innesto di Henocq ha prodotto risultati godibili, che hanno aperto nuovi orizzonti nella proposta musicale del trio. Emmanuel Bex è una stella di prima grandezza del firmamento musicale francese. Nato da una famiglia di musicisti, si afferma fin da giovanissimo studente di musica classica, vincendo la medaglia d'oro per la musica da camera, il primo premio come specialista in lettura musicale e il primo premio per il fagotto.Saranno due incontri, rispettivamente con Bernard Lubat e con Eddy Louiss, a influenzare la sua futura vita musicale, contribuendo al suo avvicinamento all'organo Hammond.La sua carriera continua a ricevere riconoscimenti e nel 1984 vince il Premio Sacem per la composizione. L'attività concertistica si fa intensa attraverso la partecipazione a tour internazionali di numerosi artisti come Barney Willen, Babick Reinhardt e Christian Escoudé, oltre che con musicisti del calibro di Philip Catherine, Aldo Romano e Louis Winsberg. L' "Academie du Jazz" gli assegna il Premio "Django Reinhardt" nel 1995.Negli ultimi anni i premi non si contano: nel 2000 il suo trio con Glenn Ferris e Simon Goubert vince il Grand Prix dell' "Academie Charles Cros", un "Django" d'oro come miglior gruppo e il "Premio Boris Vian" dell' "Academie du Jazz".Nel 2003 riceve una nomination ai "Victoires du Jazz" nella categoria musicista dell'anno e un "Django" d'oro come musicista dell'anno.Nel 2004 esce l'album "Conversing with Melody on Naive" che segna la partenza di Emmanuel come solista, suonando infatti il piano e l'organo senza accompagnamento. All'album seguono una serie di concerti con ospiti della portata di Steve Shelan, Michel Portal e Didier Malherbe.Il 2006 vede la produzione dello spettacolo "OrganSong" in cui Bex è affiancato niente meno che alla diva brasiliana Monica Passos. Nel 2007 propone con enorme successo il concerto for Hammond Organ e Symphonic Orchestra. Il chitarrista Fabio Zeppetella ha suonato con Lee Konitz, Steve Grossman, Enrico Rava, Jimmy Owens, John Clarke, Sal Nastico, Ernst Reijsefer. Collabora in modo stabile con la "Tankio Band", il gruppo "Area 2", i "Noisemakers" di Roberto Gatto, un trio con Hein Van De Geyn e Aldo Romano, un quartetto con Kenny Wheeler. Ha partecipato a importanti Festival internazionali come Umbria jazz.Con il gruppo "Area 2" svolge un tour in Giappone. Regolarmente suona con i migliori musicisti italiani come Stefano Cantini, Roberto Gatto, Paolo Fresu, Nicola Stilo, Furio Di Castri. E' anche apprezzato per le sue qualità di compositore: ha infatti diretto un proprio quartetto con Kenny Wheeler come ospite, con il quale lo accomuna un passato musicale che ha originato concerti in varie manifestazioni, con un repertorio di brani originali. Ha inoltre registrato più volte per Radio 2, Radio Vaticana, Rai Tv 2, Radio Tokio, Tele +. Nell' arco di questi anni ha suonato più volte all' estero: Tokio, Osaka, Kyoto, Lugano, Parigi, Singapore, Lussemburgo. Ha realizzato due video didattici per la Capital Video, la stessa che ha prodotto Roberto Gatto, Umberto Fiorentino e Moriconi. La sua intensa attività ha ricevuto importanti riconoscimenti, fra i quali merita di essere ricordato il concorso europeo di chitarra jazz solista tenuto dall'Orchestre National du Jazz, a Parigi nel 2000.Benjamin Henocq merita certamente il posto che occupa a pieno titolo fra le star del drumming jazzistico europeo. Oltre che un apprezzato batterista di solida formazione, è anche ottimo compositore e arrangiatore. Ha condotto e conduce un'intensa attività concertistica in tutto il mondo sia con i gruppi di cui è leader: il trio Prysm e la Kartet Band, sia come partner di grandi nomi. Nei tour Europei e Giapponesi ha coadiuvato con Stefano Di Battista, Kenny Garrett, Mark Turner & Ravi Coltrane, mentre nei tour americani ha fatto parte della band di James Taylor e ha suonato con la Lincoln Center Orchestra. Ha anche collaborato con artisti del calibro di: Lee Konitz, Robin Eubanks, Michel Portal, Harold Land, Philip Catherine, Henri Texier, Didier Lockwood, Martial Solal, John Mc Laughlin. Fa parte stabilmente del quintetto di Rosario Giuliani con il quale ha inciso il CD "Dreyfus".Nel 1998 è stato insignito del "Django d'Or" in Francia e per due volte del premio "Victoires de la Musique" (equivalente al Grammy Awards). Ha ricevuto numerosissimi altri riconoscimenti come miglior solista d'Oltralpe.La serata si preannuncia, quindi, sotto i migliori auspici, per offrire un concerto di grande jazz nella migliore tradizione, sotto la guida di tre astri, che non potranno non catturare l'attenzione del pubblico di appassionati, ma anche di coloro che cominciano ad avvicinarsi a questo genere musicale.

venerdì 18 gennaio 2008

Jacopo Martini

Serata dai profumi e sapori gitani venerdì 18 gennaio alle 22:30, nei locali dell'Associazione Dr.Jazz, in via Vespucci 10 a Pisa. Anfitrione di questa interessantissima occasione è il chitarrista fiorentino Jacopo Martini, uno degli alfieri più rappresentativi di un particolare e caratteristico genere musicale: il jazz-manouche o gipsy-jazz.
Questa musica deve i suoi natali alla splendida e coraggiosa sperimentazione di un grande maestro: il chitarrista belga Django Reinhardt, di origini gitane e parigino d'adozione, che fuse la poesia e la tecnica musicale proprie della cultura delle comunità zingare, con la peculiarità creativa dello swing delle origini. Il prodotto che ne scaturì caratterizzò la musica francese dagli anni 30 in poi, generando autentiche perle musicali (ricordiamo fra tutte "Nuage").
Martini sviluppa ulteriormente questa musica gitana, arricchendo la sua ricerca con sonorità nuove, più legate alle tradizioni del Mediterraneo e propone con lo "Jacopo Martini Gipsy Trio" uno spettacolo che è connubio perfetto tra la tradizione zingara dei Manouche e una miscela accuratamente dosata di ritmi e melodie del "mare nostrum".
Il risultato di questa ricerca creativa, fatta di tradizione europea e contaminazioni etniche, è racchiuso ne "I nuvoli", fatica discografica del chitarrista fiorentino, che per l'occasione si è avvalso di collaboratori d'eccezione come Antonello Salis, Nico Gori, Ian Da Preda, Francesco Federici, Nicola Vernuccio, Emanuele Parrini.
Il disco, prettamente Gipsy, si colora infatti di boleri e milonghe, di blues, swing e walzer il tutto avvolto dal profumo inebriante e ricco di fascino di quella Francia lontana, che ancora oggi vive nei dischi e nelle note dei grandi appassionati.
Martini, nel corso degli anni, ha collaborato con musicisti jazz come Enrico Rava, Lee Konitz, Tino Tracanna, Tiziana Ghiglioni, Titi Winterstein. Anche se le esperienze più significative per la sua formazione sono stati gli incontri con Angelo Debarre, Macho Winterstein, considerati tra i più importanti prosecutori della tradizione "manouche".
Il lavoro di Martini ha coinvolto e riguardato anche esperienze col mezzo radiofonico e televisivo , con registrazioni e dirette in programmi della RAI quali "Il Terzo Anello", o "Fahrenheit".
L'attività musicale ha fatto sì che Jacopo sia stato invitato a prestigiosi festival, come, La II edizione del festival internazionale Django Reinhardt di Torino, Expo 2004 di Genova, Festival Jazz Di Nancy (Francia) ecc, ecc
La sua musica ha avuto un lodevole riscontro da parte della critica nazionale ed internazionale. L'autorevole rivista francese "Etudes Tziganes" è giunta ad annoverare Martini tra i più originali evocatori della tradizione gitana apparsi negli ultimi anni affiancandolo a nomi prestigiosi quali Andreas Oberg e Stephane Wrembel.
Jacopo Martini e Luca Giacomelli alle chitarre, coadiuvati dal validissimo Nicola Vernuccio al contrabbasso saranno le guide in questo magico mondo fiabesco, fatto di carri e accampamenti, di danze frenetiche e racconti davanti al fuoco, di note dal gusto un po' retrò, appartenute a un mondo che vale la pena di rievocare in una sera di fantastica magia.

venerdì 11 gennaio 2008

SHARADE BAND

Il calendario dei concerti 2008 dell'Associazione Dr.Jazz, si apre venerdì 11 gennaio alle ore 22:30, presso i locali di via Vespucci 10 a Pisa, con l'esibizione di un gruppo italiano di Funky e di Blues, fra le più quotate: Sharade Band.
L'orchestra si forma nel 1996 ed è composta da cinque musicisti di ottima esperienza e affiatamento: Albano, Enrico, Giacomo, Gianluca e Stefano; il gruppo si esibisce nei più prestigiosi club italiani ed esteri riscuotendo da sempre un grande successo.
Il repertorio spazia dal blues al più trascinante funky, sempre con vistose contaminazioni jazz, genere al quale la Band arriva attraverso gli studi e la passione comune degli elementi che la compongono. Sharade è passione pura, forza che si scatena dal profondo e che smuove l'anima e la mente, groove che ha trascinato in alto la popolarità della Band in tutta Europa fino ad essere notata da Chris Harper, compositore e armonicista di Zurigo (anche se allievo della migliore scuola Blues Americana), che li scrittura come sua band personale.
Gli Sharade con Chris Harper aprono il Pistoia Blues Festival del 2005 insieme a James Cotton, Popa Chubby, Willy de Ville e Chuck Berry, anticipando il pezzo "Blues is my Life" scritto da Harper e arrangiato dalla band, che andrà nei mesi successivi a dare il nome all'album inciso negli studi della Delmark House di Chicago con i guest di famosissimi blues-man come Billy Branch e Chico Banks.
Presentiamo singolarmente i componenti della band:
Albano Castrese (basso) comincia lo studio del basso da piccolissimo frequentando varie scuole di musica tra cui quella del Maestro Giulio Marfugi. Le collaborazioni professionali sono molte, le più significative sono con il Maestro d'orchestra Mario dell'Angelo al S. Carlo di Napoli, con il direttore d'orchestra Mario Simeoli, con Lucio Fois, al Napoli Centrale di Mario Musella; negli anni '80 si trasferisce in U.S.A. per suonare e approfondire lo studio del proprio strumento.
Enrico Cecconi (batteria) inizia le sue esperienze musicali in una delle più note scuole di batteria, per poi continuare gli studi privatamente con Ginger Baker, star di prima grandezza del rock mondiale nonché batterista dei "Cream"; affina quindi la sua tecnica con un altro maestro d'eccezione, oltre che amico e collaboratore in progetti didattici: Agostino Marangolo. Ha collaborato con molti musicisti italiani e si è confrontato con altrettanti batteristi di fama mondiale frequentando la sede e lo staff della nota casa produttrice di percussioni e piatti "UFIP", con cui intrattiene una grande amicizia.
Giacomo Lauria (tastiere) comincia la sua carriera di musicista nel 1982 quando si iscrive al Conservatorio di Lucca, per poi conseguire il 5° anno di Pianoforte: dopo alcuni anni si appassiona al Jazz, al Blues e al Funk, esibendosi con molte famose band italiane e partecipando come turnista nelle migliori sale di registrazione; la sua passione sono gli strumenti elettroacustici e analogici degli anni '70 e '80 come i mitici organi "Hammond" e il piano "Rhodes".
Gianluca Baroncelli (sax) inizia a suonare all'età di 12 anni quando si iscrive al corso di clarinetto presso la scuola G. Verdi di Prato e al Conservatorio Cherubini di Firenze che frequenta fino al 1989; scopre nel frattempo l'amore per il Sax e comincia quindi a studiare con Maestri come Dario Cecchini (RAI) e Roberto Manuzzi (Conservatorio di Ferrara), approfondisce lo studio dell'improvvisazione Jazz alla scuola Duke of Abruzzi; seguono quindi vari stage musicali in Scozia e Olanda dove perfeziona la sua tecnica insieme a gruppi Jazz e Blues.
Stefano Moruzzi (chitarra) comincia nel 1988 lo studio della chitarra ottenendo eccellenti risultati; si forma con le lezioni di chitarristi come Riccardo Galardini, e Tommaso Lama. Ottimo chitarrista funky e blues, ha collaborato con molte band italiane ed è insegnante presso una famosa scuola di musica fiorentina.
Insomma, una serata all'insegna del puro divertimento con una band eccezionale, coinvolgente e di ottima qualità.