Ci sono occasioni fortunate in cui tre grandissimi musicisti del panorama jazzistico europeo si riuniscono col solo scopo di regalare emozioni. L'evento di venerdì 25 gennaio, alle 22.30, può essere annoverato a ragion veduta fra queste opportunità. Ospiti dell'Associazione Dr.Jazz di Pisa sono i francesi Emmanuel Bex e Benjamin Henocq e il nostro Fabio Zeppetella. Una "all star band" i cui singoli componenti sono spesso coinvolti in innumerevoli attività artistiche sia solistiche che di collaborazione. Bex e Zeppetella hanno consolidato, nel corso del tempo, un sodalizio artistico che ha dato frutti eccellenti. L'innesto di Henocq ha prodotto risultati godibili, che hanno aperto nuovi orizzonti nella proposta musicale del trio. Emmanuel Bex è una stella di prima grandezza del firmamento musicale francese. Nato da una famiglia di musicisti, si afferma fin da giovanissimo studente di musica classica, vincendo la medaglia d'oro per la musica da camera, il primo premio come specialista in lettura musicale e il primo premio per il fagotto.Saranno due incontri, rispettivamente con Bernard Lubat e con Eddy Louiss, a influenzare la sua futura vita musicale, contribuendo al suo avvicinamento all'organo Hammond.La sua carriera continua a ricevere riconoscimenti e nel 1984 vince il Premio Sacem per la composizione. L'attività concertistica si fa intensa attraverso la partecipazione a tour internazionali di numerosi artisti come Barney Willen, Babick Reinhardt e Christian Escoudé, oltre che con musicisti del calibro di Philip Catherine, Aldo Romano e Louis Winsberg. L' "Academie du Jazz" gli assegna il Premio "Django Reinhardt" nel 1995.Negli ultimi anni i premi non si contano: nel 2000 il suo trio con Glenn Ferris e Simon Goubert vince il Grand Prix dell' "Academie Charles Cros", un "Django" d'oro come miglior gruppo e il "Premio Boris Vian" dell' "Academie du Jazz".Nel 2003 riceve una nomination ai "Victoires du Jazz" nella categoria musicista dell'anno e un "Django" d'oro come musicista dell'anno.Nel 2004 esce l'album "Conversing with Melody on Naive" che segna la partenza di Emmanuel come solista, suonando infatti il piano e l'organo senza accompagnamento. All'album seguono una serie di concerti con ospiti della portata di Steve Shelan, Michel Portal e Didier Malherbe.Il 2006 vede la produzione dello spettacolo "OrganSong" in cui Bex è affiancato niente meno che alla diva brasiliana Monica Passos. Nel 2007 propone con enorme successo il concerto for Hammond Organ e Symphonic Orchestra. Il chitarrista Fabio Zeppetella ha suonato con Lee Konitz, Steve Grossman, Enrico Rava, Jimmy Owens, John Clarke, Sal Nastico, Ernst Reijsefer. Collabora in modo stabile con la "Tankio Band", il gruppo "Area 2", i "Noisemakers" di Roberto Gatto, un trio con Hein Van De Geyn e Aldo Romano, un quartetto con Kenny Wheeler. Ha partecipato a importanti Festival internazionali come Umbria jazz.Con il gruppo "Area 2" svolge un tour in Giappone. Regolarmente suona con i migliori musicisti italiani come Stefano Cantini, Roberto Gatto, Paolo Fresu, Nicola Stilo, Furio Di Castri. E' anche apprezzato per le sue qualità di compositore: ha infatti diretto un proprio quartetto con Kenny Wheeler come ospite, con il quale lo accomuna un passato musicale che ha originato concerti in varie manifestazioni, con un repertorio di brani originali. Ha inoltre registrato più volte per Radio 2, Radio Vaticana, Rai Tv 2, Radio Tokio, Tele +. Nell' arco di questi anni ha suonato più volte all' estero: Tokio, Osaka, Kyoto, Lugano, Parigi, Singapore, Lussemburgo. Ha realizzato due video didattici per la Capital Video, la stessa che ha prodotto Roberto Gatto, Umberto Fiorentino e Moriconi. La sua intensa attività ha ricevuto importanti riconoscimenti, fra i quali merita di essere ricordato il concorso europeo di chitarra jazz solista tenuto dall'Orchestre National du Jazz, a Parigi nel 2000.Benjamin Henocq merita certamente il posto che occupa a pieno titolo fra le star del drumming jazzistico europeo. Oltre che un apprezzato batterista di solida formazione, è anche ottimo compositore e arrangiatore. Ha condotto e conduce un'intensa attività concertistica in tutto il mondo sia con i gruppi di cui è leader: il trio Prysm e la Kartet Band, sia come partner di grandi nomi. Nei tour Europei e Giapponesi ha coadiuvato con Stefano Di Battista, Kenny Garrett, Mark Turner & Ravi Coltrane, mentre nei tour americani ha fatto parte della band di James Taylor e ha suonato con la Lincoln Center Orchestra. Ha anche collaborato con artisti del calibro di: Lee Konitz, Robin Eubanks, Michel Portal, Harold Land, Philip Catherine, Henri Texier, Didier Lockwood, Martial Solal, John Mc Laughlin. Fa parte stabilmente del quintetto di Rosario Giuliani con il quale ha inciso il CD "Dreyfus".Nel 1998 è stato insignito del "Django d'Or" in Francia e per due volte del premio "Victoires de la Musique" (equivalente al Grammy Awards). Ha ricevuto numerosissimi altri riconoscimenti come miglior solista d'Oltralpe.La serata si preannuncia, quindi, sotto i migliori auspici, per offrire un concerto di grande jazz nella migliore tradizione, sotto la guida di tre astri, che non potranno non catturare l'attenzione del pubblico di appassionati, ma anche di coloro che cominciano ad avvicinarsi a questo genere musicale.
venerdì 25 gennaio 2008
venerdì 18 gennaio 2008
Jacopo Martini
Serata dai profumi e sapori gitani venerdì 18 gennaio alle 22:30, nei locali dell'Associazione Dr.Jazz, in via Vespucci 10 a Pisa. Anfitrione di questa interessantissima occasione è il chitarrista fiorentino Jacopo Martini, uno degli alfieri più rappresentativi di un particolare e caratteristico genere musicale: il jazz-manouche o gipsy-jazz.
Questa musica deve i suoi natali alla splendida e coraggiosa sperimentazione di un grande maestro: il chitarrista belga Django Reinhardt, di origini gitane e parigino d'adozione, che fuse la poesia e la tecnica musicale proprie della cultura delle comunità zingare, con la peculiarità creativa dello swing delle origini. Il prodotto che ne scaturì caratterizzò la musica francese dagli anni 30 in poi, generando autentiche perle musicali (ricordiamo fra tutte "Nuage").
Martini sviluppa ulteriormente questa musica gitana, arricchendo la sua ricerca con sonorità nuove, più legate alle tradizioni del Mediterraneo e propone con lo "Jacopo Martini Gipsy Trio" uno spettacolo che è connubio perfetto tra la tradizione zingara dei Manouche e una miscela accuratamente dosata di ritmi e melodie del "mare nostrum".
Il risultato di questa ricerca creativa, fatta di tradizione europea e contaminazioni etniche, è racchiuso ne "I nuvoli", fatica discografica del chitarrista fiorentino, che per l'occasione si è avvalso di collaboratori d'eccezione come Antonello Salis, Nico Gori, Ian Da Preda, Francesco Federici, Nicola Vernuccio, Emanuele Parrini.
Il disco, prettamente Gipsy, si colora infatti di boleri e milonghe, di blues, swing e walzer il tutto avvolto dal profumo inebriante e ricco di fascino di quella Francia lontana, che ancora oggi vive nei dischi e nelle note dei grandi appassionati.
Martini, nel corso degli anni, ha collaborato con musicisti jazz come Enrico Rava, Lee Konitz, Tino Tracanna, Tiziana Ghiglioni, Titi Winterstein. Anche se le esperienze più significative per la sua formazione sono stati gli incontri con Angelo Debarre, Macho Winterstein, considerati tra i più importanti prosecutori della tradizione "manouche".
Il lavoro di Martini ha coinvolto e riguardato anche esperienze col mezzo radiofonico e televisivo , con registrazioni e dirette in programmi della RAI quali "Il Terzo Anello", o "Fahrenheit".
L'attività musicale ha fatto sì che Jacopo sia stato invitato a prestigiosi festival, come, La II edizione del festival internazionale Django Reinhardt di Torino, Expo 2004 di Genova, Festival Jazz Di Nancy (Francia) ecc, ecc
La sua musica ha avuto un lodevole riscontro da parte della critica nazionale ed internazionale. L'autorevole rivista francese "Etudes Tziganes" è giunta ad annoverare Martini tra i più originali evocatori della tradizione gitana apparsi negli ultimi anni affiancandolo a nomi prestigiosi quali Andreas Oberg e Stephane Wrembel.
Jacopo Martini e Luca Giacomelli alle chitarre, coadiuvati dal validissimo Nicola Vernuccio al contrabbasso saranno le guide in questo magico mondo fiabesco, fatto di carri e accampamenti, di danze frenetiche e racconti davanti al fuoco, di note dal gusto un po' retrò, appartenute a un mondo che vale la pena di rievocare in una sera di fantastica magia.
Questa musica deve i suoi natali alla splendida e coraggiosa sperimentazione di un grande maestro: il chitarrista belga Django Reinhardt, di origini gitane e parigino d'adozione, che fuse la poesia e la tecnica musicale proprie della cultura delle comunità zingare, con la peculiarità creativa dello swing delle origini. Il prodotto che ne scaturì caratterizzò la musica francese dagli anni 30 in poi, generando autentiche perle musicali (ricordiamo fra tutte "Nuage").
Martini sviluppa ulteriormente questa musica gitana, arricchendo la sua ricerca con sonorità nuove, più legate alle tradizioni del Mediterraneo e propone con lo "Jacopo Martini Gipsy Trio" uno spettacolo che è connubio perfetto tra la tradizione zingara dei Manouche e una miscela accuratamente dosata di ritmi e melodie del "mare nostrum".
Il risultato di questa ricerca creativa, fatta di tradizione europea e contaminazioni etniche, è racchiuso ne "I nuvoli", fatica discografica del chitarrista fiorentino, che per l'occasione si è avvalso di collaboratori d'eccezione come Antonello Salis, Nico Gori, Ian Da Preda, Francesco Federici, Nicola Vernuccio, Emanuele Parrini.
Il disco, prettamente Gipsy, si colora infatti di boleri e milonghe, di blues, swing e walzer il tutto avvolto dal profumo inebriante e ricco di fascino di quella Francia lontana, che ancora oggi vive nei dischi e nelle note dei grandi appassionati.
Martini, nel corso degli anni, ha collaborato con musicisti jazz come Enrico Rava, Lee Konitz, Tino Tracanna, Tiziana Ghiglioni, Titi Winterstein. Anche se le esperienze più significative per la sua formazione sono stati gli incontri con Angelo Debarre, Macho Winterstein, considerati tra i più importanti prosecutori della tradizione "manouche".
Il lavoro di Martini ha coinvolto e riguardato anche esperienze col mezzo radiofonico e televisivo , con registrazioni e dirette in programmi della RAI quali "Il Terzo Anello", o "Fahrenheit".
L'attività musicale ha fatto sì che Jacopo sia stato invitato a prestigiosi festival, come, La II edizione del festival internazionale Django Reinhardt di Torino, Expo 2004 di Genova, Festival Jazz Di Nancy (Francia) ecc, ecc
La sua musica ha avuto un lodevole riscontro da parte della critica nazionale ed internazionale. L'autorevole rivista francese "Etudes Tziganes" è giunta ad annoverare Martini tra i più originali evocatori della tradizione gitana apparsi negli ultimi anni affiancandolo a nomi prestigiosi quali Andreas Oberg e Stephane Wrembel.
Jacopo Martini e Luca Giacomelli alle chitarre, coadiuvati dal validissimo Nicola Vernuccio al contrabbasso saranno le guide in questo magico mondo fiabesco, fatto di carri e accampamenti, di danze frenetiche e racconti davanti al fuoco, di note dal gusto un po' retrò, appartenute a un mondo che vale la pena di rievocare in una sera di fantastica magia.
venerdì 11 gennaio 2008
SHARADE BAND
Il calendario dei concerti 2008 dell'Associazione Dr.Jazz, si apre venerdì 11 gennaio alle ore 22:30, presso i locali di via Vespucci 10 a Pisa, con l'esibizione di un gruppo italiano di Funky e di Blues, fra le più quotate: Sharade Band.
L'orchestra si forma nel 1996 ed è composta da cinque musicisti di ottima esperienza e affiatamento: Albano, Enrico, Giacomo, Gianluca e Stefano; il gruppo si esibisce nei più prestigiosi club italiani ed esteri riscuotendo da sempre un grande successo.
Il repertorio spazia dal blues al più trascinante funky, sempre con vistose contaminazioni jazz, genere al quale la Band arriva attraverso gli studi e la passione comune degli elementi che la compongono. Sharade è passione pura, forza che si scatena dal profondo e che smuove l'anima e la mente, groove che ha trascinato in alto la popolarità della Band in tutta Europa fino ad essere notata da Chris Harper, compositore e armonicista di Zurigo (anche se allievo della migliore scuola Blues Americana), che li scrittura come sua band personale.
Gli Sharade con Chris Harper aprono il Pistoia Blues Festival del 2005 insieme a James Cotton, Popa Chubby, Willy de Ville e Chuck Berry, anticipando il pezzo "Blues is my Life" scritto da Harper e arrangiato dalla band, che andrà nei mesi successivi a dare il nome all'album inciso negli studi della Delmark House di Chicago con i guest di famosissimi blues-man come Billy Branch e Chico Banks.
Presentiamo singolarmente i componenti della band:
Albano Castrese (basso) comincia lo studio del basso da piccolissimo frequentando varie scuole di musica tra cui quella del Maestro Giulio Marfugi. Le collaborazioni professionali sono molte, le più significative sono con il Maestro d'orchestra Mario dell'Angelo al S. Carlo di Napoli, con il direttore d'orchestra Mario Simeoli, con Lucio Fois, al Napoli Centrale di Mario Musella; negli anni '80 si trasferisce in U.S.A. per suonare e approfondire lo studio del proprio strumento.
Enrico Cecconi (batteria) inizia le sue esperienze musicali in una delle più note scuole di batteria, per poi continuare gli studi privatamente con Ginger Baker, star di prima grandezza del rock mondiale nonché batterista dei "Cream"; affina quindi la sua tecnica con un altro maestro d'eccezione, oltre che amico e collaboratore in progetti didattici: Agostino Marangolo. Ha collaborato con molti musicisti italiani e si è confrontato con altrettanti batteristi di fama mondiale frequentando la sede e lo staff della nota casa produttrice di percussioni e piatti "UFIP", con cui intrattiene una grande amicizia.
Giacomo Lauria (tastiere) comincia la sua carriera di musicista nel 1982 quando si iscrive al Conservatorio di Lucca, per poi conseguire il 5° anno di Pianoforte: dopo alcuni anni si appassiona al Jazz, al Blues e al Funk, esibendosi con molte famose band italiane e partecipando come turnista nelle migliori sale di registrazione; la sua passione sono gli strumenti elettroacustici e analogici degli anni '70 e '80 come i mitici organi "Hammond" e il piano "Rhodes".
Gianluca Baroncelli (sax) inizia a suonare all'età di 12 anni quando si iscrive al corso di clarinetto presso la scuola G. Verdi di Prato e al Conservatorio Cherubini di Firenze che frequenta fino al 1989; scopre nel frattempo l'amore per il Sax e comincia quindi a studiare con Maestri come Dario Cecchini (RAI) e Roberto Manuzzi (Conservatorio di Ferrara), approfondisce lo studio dell'improvvisazione Jazz alla scuola Duke of Abruzzi; seguono quindi vari stage musicali in Scozia e Olanda dove perfeziona la sua tecnica insieme a gruppi Jazz e Blues.
Stefano Moruzzi (chitarra) comincia nel 1988 lo studio della chitarra ottenendo eccellenti risultati; si forma con le lezioni di chitarristi come Riccardo Galardini, e Tommaso Lama. Ottimo chitarrista funky e blues, ha collaborato con molte band italiane ed è insegnante presso una famosa scuola di musica fiorentina.
Insomma, una serata all'insegna del puro divertimento con una band eccezionale, coinvolgente e di ottima qualità.
L'orchestra si forma nel 1996 ed è composta da cinque musicisti di ottima esperienza e affiatamento: Albano, Enrico, Giacomo, Gianluca e Stefano; il gruppo si esibisce nei più prestigiosi club italiani ed esteri riscuotendo da sempre un grande successo.
Il repertorio spazia dal blues al più trascinante funky, sempre con vistose contaminazioni jazz, genere al quale la Band arriva attraverso gli studi e la passione comune degli elementi che la compongono. Sharade è passione pura, forza che si scatena dal profondo e che smuove l'anima e la mente, groove che ha trascinato in alto la popolarità della Band in tutta Europa fino ad essere notata da Chris Harper, compositore e armonicista di Zurigo (anche se allievo della migliore scuola Blues Americana), che li scrittura come sua band personale.
Gli Sharade con Chris Harper aprono il Pistoia Blues Festival del 2005 insieme a James Cotton, Popa Chubby, Willy de Ville e Chuck Berry, anticipando il pezzo "Blues is my Life" scritto da Harper e arrangiato dalla band, che andrà nei mesi successivi a dare il nome all'album inciso negli studi della Delmark House di Chicago con i guest di famosissimi blues-man come Billy Branch e Chico Banks.
Presentiamo singolarmente i componenti della band:
Albano Castrese (basso) comincia lo studio del basso da piccolissimo frequentando varie scuole di musica tra cui quella del Maestro Giulio Marfugi. Le collaborazioni professionali sono molte, le più significative sono con il Maestro d'orchestra Mario dell'Angelo al S. Carlo di Napoli, con il direttore d'orchestra Mario Simeoli, con Lucio Fois, al Napoli Centrale di Mario Musella; negli anni '80 si trasferisce in U.S.A. per suonare e approfondire lo studio del proprio strumento.
Enrico Cecconi (batteria) inizia le sue esperienze musicali in una delle più note scuole di batteria, per poi continuare gli studi privatamente con Ginger Baker, star di prima grandezza del rock mondiale nonché batterista dei "Cream"; affina quindi la sua tecnica con un altro maestro d'eccezione, oltre che amico e collaboratore in progetti didattici: Agostino Marangolo. Ha collaborato con molti musicisti italiani e si è confrontato con altrettanti batteristi di fama mondiale frequentando la sede e lo staff della nota casa produttrice di percussioni e piatti "UFIP", con cui intrattiene una grande amicizia.
Giacomo Lauria (tastiere) comincia la sua carriera di musicista nel 1982 quando si iscrive al Conservatorio di Lucca, per poi conseguire il 5° anno di Pianoforte: dopo alcuni anni si appassiona al Jazz, al Blues e al Funk, esibendosi con molte famose band italiane e partecipando come turnista nelle migliori sale di registrazione; la sua passione sono gli strumenti elettroacustici e analogici degli anni '70 e '80 come i mitici organi "Hammond" e il piano "Rhodes".
Gianluca Baroncelli (sax) inizia a suonare all'età di 12 anni quando si iscrive al corso di clarinetto presso la scuola G. Verdi di Prato e al Conservatorio Cherubini di Firenze che frequenta fino al 1989; scopre nel frattempo l'amore per il Sax e comincia quindi a studiare con Maestri come Dario Cecchini (RAI) e Roberto Manuzzi (Conservatorio di Ferrara), approfondisce lo studio dell'improvvisazione Jazz alla scuola Duke of Abruzzi; seguono quindi vari stage musicali in Scozia e Olanda dove perfeziona la sua tecnica insieme a gruppi Jazz e Blues.
Stefano Moruzzi (chitarra) comincia nel 1988 lo studio della chitarra ottenendo eccellenti risultati; si forma con le lezioni di chitarristi come Riccardo Galardini, e Tommaso Lama. Ottimo chitarrista funky e blues, ha collaborato con molte band italiane ed è insegnante presso una famosa scuola di musica fiorentina.
Insomma, una serata all'insegna del puro divertimento con una band eccezionale, coinvolgente e di ottima qualità.
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