giovedì 23 aprile 2009

UNYTY quintet

Ghiotta occasione per gli amanti del jazz. La sera di giovedì 23 aprile, alle ore 22.15, l'Associazione Dr.Jazz ospita nei propri locali di via Vespucci 10 a Pisa due rappresentanti di spicco dell'avanguardia jazzistica statunitense: il trombettista Lewis Barnes e il sassofonista Rob Brown, che si esibiranno in quintetto per una serata di ottima musica, secondo la consolidata tradizione del Dr.Jazz.

Lewis “Flip” Barnes è nato in Virginia e abita a New york. Laureato presso la Howard University ha come maggiori influenze Miles Davis, Kenny Dorham, Booker Little e Thad Jones. Fa parte di apprezzatissimi gruppi d’avanguardia come il quartetto con William Parker, Rob Brown, e Hamid Drake, la Little Huey Orchestra e The Inside The Songs of Curtis Mayfield project (con Amiri Baraka, Leena Conquest, Darryl Foster, Sabir Mateen, e Dave Burrell). La sua tromba brilla anche nel Greg Tate's collective Burnt Sugar. Ha registrato e suonato anche con Jemeel Moondoc, Jean-Paul Bourelly, The Holmes Brothers, Norah Jones, William Hooker, JC Hopkins Biggish Band, Chris Becker, Noizland, e in numerosi altri progetti. Ha anche scritto e suonato musiche originali per due films dell’attrice Sandye Wilson: "So Many Things to Consider" e "notsoprivatethoughts".

Rob Brown è nato in Hampton, VA nel 1962. Ha iniziato a suonare il saxofono a 11 anni. Si è trasferito a New York nel 1984, e da allora è attivo come leader di gruppi o come sideman con Matthew Shipp, William Parker, Joe Morris, Whit Dickey. Ha suonato e registrato anche con Cecil Taylor, Anthony Braxton, Denis Charles, Bill Dixon, Butch Morris, Reggie Workman, Henry Grimes, Roy Campbell Jr., Hamid Drake e Fred Hopkins. Ma la sua attività ha abbracciato anche collaborazioni con ballerini, poeti in performance che hanno travalicato i confini del concerto inteso in senso stretto. Ha suonato spesso in Europa e vanta al suo attivo numerosi riconoscimenti sia come musicista che come compositore.

Ad accompagnare due musicisti di questo valore sarà un trio nostrano, di eccellente caratura, formato da Claudio Airo al pianoforte, Silvia Bolognesi al contrabbasso e Andrea Melani alla batteria.

I tre sono molto conosciuti dagli appassionati e vantano percorsi formativi e di specializzazione di altissimo livello, che hanno portato i loro cammini professionali ed espressivi ad incrociarsi più volte. Citiamo i seminari e le performances accanto ad artisti come Anthony Braxton, Richard Muhal Abrams, William Parker, James Newton, Giancarlo Schiaffini ecc..

Questo trio ha evidenziato la propria aderenza stilistica e creativa ai più moderni ed aperti stili del jazz, in diversi concerti e registrazioni discografiche. Non è, quindi, un caso che la matrice del comune interesse per l'esplorazione dei confini più lontani e misteriosi della musica, abbia scaturito l'incontro con i due grandi musicisti americani.

Il gruppo suonerà prevalentemente composizioni originali e contemporanee in un percorso che unisce avanguardia e elementi della tradizione, filtrati attraverso le diverse esperienze musicali e umane dei singoli componenti.

Un appuntamento da non perdere.

domenica 19 aprile 2009

Weddings Group

L'orchestra per matrimoni è la band che ha animato la sera di domenica 19 aprile. Cinque pisani riuniti sotto la guida dell'immarcescibile Fabrizio Benvenuti, animatore del panorama musicale cittadino, dai tempi dei mai dimenticati "Crash".
La formazione si compone di due chitarre, tastiera (anzi organo Hammond) e una sezione ritmica di basso e batteria ben affiatati.
Il repertorio è in massima parte dedicato a uno dei più grandi organisti che la storia del rock ricordi: Brian Auger e già questo la dice lunga sull'influenza che questo grandissimo esercita nelle scelte della formazione. Un viaggio a volo radente nel rock blues tastieristico degli anni 70, con qualche contaminazione contemporanea e qualche doverosa concessione, seppure senza grande convinzione, allo strumento principe di quegli anni, la chitarra.
Nel complesso una buona esibizione, il cui difetto maggiore (se ne vogliamo trovare uno) è stata l'apparente poca partecipazione emotiva dei musicisti, che non sono sembrati divertirsi. Ma l'ossatura della serata è stata rispettata e ognuno ha fatto diligentemente la sua parte per portare a conclusione un'esibizione su un palcoscenico importante.
Fabrizio Benvenuti - voce, organo Hammond e tastiere
Federico Dami - voce e ottima chitarra solista (forse un po' sacrificata nei volumi)
Roberto Loni - chitarra ritmica, con qualche pregevole sprazzo solistico
Nicola Marchi - basso eccellente sia nella ritmica che nell'armonia
Maurizio Ravaioli - batteria (anche qui un po' sacrificata nei volumi)