domenica 7 giugno 2009

Dr. Jazz: verso un accordo per il pagamento degli arretrati


PISA. Gli appassionati della buona musica possono tirare un sospiro di sollievo. Il futuro del Dr. Jazz non è in pericolo, almeno nell’immediato. Il suo storico fondatore, Gino Rombi, ha già incontrato l’assessore al patrimonio Andrea Serfogli soprattutto per regolare le questioni legate al rapporto di concessione dello stabile di proprietà del Comune. C’è poi la questione della variante urbanistica che, per quella zona, prevede un progetto di riqualificazione con la demolizione dello stesso stabile; un intervento pubblico e privato che però non dovrebbe partire prima di tre o quattro anni. «Dobbiamo definire i dettagli per gli arretrati che il circolo deve al Comune - ha spiegato l’assessore Serfogli -. Stiamo lavorando per una rateizzazione. Ci sono delle difficoltà, visto che in questi casi occorre una fideiussione che però un circolo non è in grado di garantire. Credo che sia possibile giungere ad un accordo con un contratto di affitto che consenta al Dr. Jazz di svolgere la propria attività. D’altra parte - conclude l’assessore - si tratta di una attività di grande qualità per la quale non sono mai stati chiesti contributi pubblici e che non ha mai creato problemi al quartiere». Il Dr. Jazz è nato sedici anni fa da un “sogno”, come lo definisce il suo fondatore Gino Rombi. È diventato un punto di riferimento per la musica di qualità con i principali musicisti che hanno calcato il suo palcoscenico (Roberto Gatto e Stefano Bollani solo per citarne due). Attiva anche una scuola di musica, Axè, diretta da Dimitri Grechi Espinoza.
Daniele Benvenuti (il Tirreno — 07 giugno 2009 pagina 05 sezione: PISA )

venerdì 5 giugno 2009

Il locale Dr. Jazz a rischio trasferimento

PISA. Quale sarà la fine di Dr. Jazz? Un vero e proprio rebus per tutti gli amanti della buona musica. A fronte del progetto di riqualificazione che interesserà tutta l’area di via Vespucci, l’assessore all’urbanistica Fabrizio Cerri ha anticipato che il locale - attualmente si trova al civico numero 10 - dovrà essere trasferito. Dove, ancora, non lo sappiamo. L’intervento si inserisce nel più ampio progetto di riorganizzazione urbanistica previsto dall’amministrazione comunale, volto a ridisegnare le linee di sviluppo urbane e le scelte fondamentali per il nuovo assetto della città. La valorizzazione di quest’area «permetterà infatti di migliorare i collegamenti con via Cattaneo e la Stazione Leopolda», precisa Cerri. Un altro punto interrogativo riguarda il futuro di Rebeldìa, in attesa di una trattativa per trovare una sistemazione definitiva alle sue attività. La zona attualmente occupata dalle associazioni che fanno parte del Laboratorio delle Disobbedienze è destinata - afferma Cerri - allo sviluppo del progetto della Sesta Porta. Saranno dunque edifici con attività di tipo commerciale a prendere il posto di Rebeldìa. «Nell’area di via Battisti troveranno infatti sede - conferma l’assessore all’urbanistica - la polizia municipale, la Cpt e Pisamo». È prevista inoltre la realizzazione di un centro intermodale grazie a un accordo con l’Istituto di geofisica e vulcanologia. Al momento è in cantiere la possibilità di destinare a Rebeldìa uno spazio nuovo, un edificio di proprietà delle ferrovie. «Si tratta però soltanto di un’ipotesi - sottolinea Cerri - che deve trovare l’accordo delle istituzioni prima di poter vedere attivato un tavolo di confronto con Rebeldìa». Restando in tema di variante urbanistica, l’incontro di ieri in Comune tra il sindaco, l’assessore Cerri e l’architetto Pasqualetti si sono soffermati su questioni specifiche. In primo piano c’è l’intenzione di destinare un’area di via del Brennero - in parte di proprietà dell’Università di Pisa - alla realizzazione di un luogo di eventi rivolti al pubblico giovane e agli studenti universitari. Altra questione riguarda il piano pluriennale degli investimenti dell’Università e dei suoi progetti, alla luce delle recenti previsioni urbanistiche. «Su quest’ultimo punto - spiega Cerri - l’idea è istituire un tavolo permanente di confronto tra Università e Comune per monitorare la situazione».
Silvia Alonzo (il Tirreno — 05 giugno 2009 pagina 03 sezione: PISA )