Un venerdì 13 controcorrente, contrariamente alla tradizione, che vuole questo gio
rno foriero di sventura, la serata si è prospettata fortunata per i frequentatori del Dr.Jazz, che hanno avuto l'occasione di apprezzare un concerto di un trio di valore, capitanato dal bravo Piero Frassi.
rno foriero di sventura, la serata si è prospettata fortunata per i frequentatori del Dr.Jazz, che hanno avuto l'occasione di apprezzare un concerto di un trio di valore, capitanato dal bravo Piero Frassi.Una formazione classica, sulla scia della migliore tradizione jazz da Bill Evans in poi, composta da Piero Frassi (appunto) con il suo sentire pianistico instancabile e creativo; dal pur sempre giovanissimo, ma molto maturato Gabriele Evangelista, che ha martoriato senza tregua il suo fido
contrabbasso per stillarne perle strappando in più occasioni l'applauso della platea e (dulcis in fundo) dalla dinamica e contenuta (ma solo nell'emissione del suono) batteria del duttilissimo Andrea Melani.
contrabbasso per stillarne perle strappando in più occasioni l'applauso della platea e (dulcis in fundo) dalla dinamica e contenuta (ma solo nell'emissione del suono) batteria del duttilissimo Andrea Melani.Il set si è svolto in modo tranquillo, senza scosse, ma senza scadere per un solo istante nella noia della ripetitività, attraversando i mari dei grandi padri del jazz pianistico, fino ad arrivare
ai giorni nostri. Incredibile il rifacimento arrangiato per il trio del "mercy mercy mercy" del mai troppo compianto Zawinul.
ai giorni nostri. Incredibile il rifacimento arrangiato per il trio del "mercy mercy mercy" del mai troppo compianto Zawinul.A seguire, la jam session di rito aperta dalla straordinaria partecipazione della scatenata tromba di Claudio Rossi, che ha tenuto banco col suo originale e riconoscibilissimo stile.
Sotto i fendenti feroci della fantastica musica proposta, il venerdì 13 si è presto liquefatto, quasi dissolto, per lasciare spazio al più tranquillo sabato 14.
