sabato 14 marzo 2009

Piero Frassi Trio

Un venerdì 13 controcorrente, contrariamente alla tradizione, che vuole questo giorno foriero di sventura, la serata si è prospettata fortunata per i frequentatori del Dr.Jazz, che hanno avuto l'occasione di apprezzare un concerto di un trio di valore, capitanato dal bravo Piero Frassi.
Una formazione classica, sulla scia della migliore tradizione jazz da Bill Evans in poi, composta da Piero Frassi (appunto) con il suo sentire pianistico instancabile e creativo; dal pur sempre giovanissimo, ma molto maturato Gabriele Evangelista, che ha martoriato senza tregua il suo fido contrabbasso per stillarne perle strappando in più occasioni l'applauso della platea e (dulcis in fundo) dalla dinamica e contenuta (ma solo nell'emissione del suono) batteria del duttilissimo Andrea Melani.

Il set si è svolto in modo tranquillo, senza scosse, ma senza scadere per un solo istante nella noia della ripetitività, attraversando i mari dei grandi padri del jazz pianistico, fino ad arrivare ai giorni nostri. Incredibile il rifacimento arrangiato per il trio del "mercy mercy mercy" del mai troppo compianto Zawinul.

A seguire, la jam session di rito aperta dalla straordinaria partecipazione della scatenata tromba di Claudio Rossi, che ha tenuto banco col suo originale e riconoscibilissimo stile.

Sotto i fendenti feroci della fantastica musica proposta, il venerdì 13 si è presto liquefatto, quasi dissolto, per lasciare spazio al più tranquillo sabato 14.

domenica 8 marzo 2009

Dinamitri Jazz Folklore

L'Associazione Dr. Jazz, in occasione della "Festa della Donna", ha ospitato una serata "dance" dedicata all'altra metà del cielo con le musiche e i ritmi "afrobeat" della Dinamitri Jazz Folklore, che è stata registrata per ricavarne il primo "live" della band.
Il gruppo è ben conosciuto per avere spesso scelto la nostra città per presentare in anteprima le proprie proposte, impressionando sempre molto favorevolmente gli addetti ai lavori e incontrando ogni volta lusinghieri consensi di pubblico e critica.
La ricerca e lo studio dei ritmi e della musica africana, che questo gruppo, e in particolare il suo leader Dimitri Grechi Espinoza, conduce da tempo con passione e dedizione, è cosa ormai risaputa, così come nota è la qualità delle proposte musicali (e non) durante le esibizioni, sempre molto coinvolgenti e appassionanti.
La produzione discografica e concertistica di questa formazione evidenzia in modo inequivocabile un cammino rigoroso, ma sempre godibile, su sentieri personalissimi, che mai hanno tradito l'intento primario di rendere omaggio alla terra che più di ogni altra ha influenzato tutte le culture musicali del mondo: l'Africa.
Per la serata, la Dinamitri Jazz Folklore ha deciso di presentare qualcosa di atipico, di diverso, un'esibizione in cui la musica e il ritmo dell'Africa profonda diventano ispirazione e riferimento per la danza, per il movimento ritmico del corpo, in armonia con la scansione del tempo musicale. Un ritorno alle radici "sacre" della musica e dei rituali arcaici, di cui il ballo era componente e complemento essenziale.
Una proposta alternativa ai ritmi ossessivi e assordanti di certa "dance music" contemporanea. Un invito al movimento, al ballo, sulle ali di una musica viva, vitale, suonata senza artifici "computerizzati", per un sera particolare, per un'occasione particolare, in cui la platea non è stata mera fruitrice passiva dell'esibizione sul palco, ma avrebbe potuto "scendere in pista", partecipare al gioco e diventare parte attiva e pulsante dell'evento. Gli spettatori hanno, comunque, preferito non abbandonare il sicuro ruolo di spettatore, giudicando forse più adeguato il ballo alla discoteca e a ritmi maggiormante interiorizzati, riservando comunque all'esibizione della band un'attenzione particolarissima.
La Dinamitri Jazz Folklore si è presentata nella sua formazione standard, con Dimitri Grechi Espinoza al sax contralto e alla direzione musicale, Beppe Scardino al sax baritono, Emanuele Parrini al violino, Paolo PeeWee Durante all'organo Hammond, Gabrio Baldacci alla chitarra, Simone Padovani alle percussioni e Andrea Melani alla batteria.