La serata è stata ricca di bellissimi momenti, soprattutto a cura dei solisti, ben sostenuti dalla solidità ritimica di 5 percussionisti. Quasi subito, la voglia di muovere i piedi è stata di difficile contenimento, quasi che si trattasse di una serata dance e siamo convinti che un pubblico danzante sarebbe piaciuto moltissimo anche ai musicisti, che avrebbero ricevuto un feddback tale da superare sé stessi.I Sonalastrana nascono nell’estate del 2008 da un’idea di Nicola Pedrazzoli, percussionista sarzanese che lanciò la proposta di formare un ensemble di percussioni e fiati. Dopo i primi momenti di difficoltà (dovuti anche all’abbandono per motivi lavorativi del suddetto Nicola), i Sonalastrana raggiungono finalmente l’organico attuale, che consiste in 15 elementi provenienti da ambienti ed esperienze musicali differenti. Con questo progetto i musicisti cercano di riproporre brani legati alla tradizione africana, jazzistica e funky in una versione indubbiamente particolare, senza sfruttare le sonorità tipiche di una tastiera, di una chitarra o di un basso; il concerto rappresenta poi un momento esperenziale, durante il quale i musicisti cercano di coinvolgere chi ascolta in danze e balli come avviene nella tradizione afro-americana.
“…molto tempo fa gli Africani non trasportavano merda, prima che venissero a colonizzarci, erano gli europei a trasportare merda. Sono loro che ce l’hanno insegnato. Le multinazionali che si sono stabilite qui rilasciano grandi dichiarazioni alla stampa per fregarci meglio. Hanno un metodo infallibile: trovano un africano corrotto e gli danno un milione di naira. Lui, a sua volta, dà qualche briciola a quelli che lo circondano e diventa il capo. Come un ratto sfugge a destra e a manca; e pian piano la bestiola sale nella scala del potere perché è amico dei giornalisti, amico del Segretario di Stato, amico dei ministri, amico del capo di Stato. Ecco dove hanno inizio le nostre sciagure:distrazioni di fondi pubblici, inflazione, confusione, oppressione. È il percorso che hanno seguito Obasanjo e Aiola, due membri dell’internazionale dei ladri. Li combatteremo, perché ne abbiamo abbastanza di portare la loro merda.”(da International Thief Thief by Fela Anikulapo Kuti)
"Non c'è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c'è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l'essenza, il meglio di ciò che siamo."
(John Coltrane, note di copertina scritte per l'album Meditation)
Marco Calcaprina (tromba) Giovanni Manunta (tromba) Marc Leguen de Lacroix (tromba)Stefano Lupo (sax alto) Nicola Pizzanelli (sax tenore) Giovanni Ghezzi (sax tenore) Alessandro Froli (sax baritono) Alessandro Soggia (trombone) Simone Coscetti (trombone e tuba) Matteo Ivaldi (congas) Francesco Condino (congas) Sara Livrieri (campane) Paolo Scappatura (dun dun) Mario Ventrelli (rullante) Christian Di Natali (djambè) Alessandro Lutri (didjeridoo)

